COSOLINI: Relazione di minoranza sulla Nota di aggiornamento al DEFR 2023

Pubblicato il martedì 13 Dic 2022

Relazione minoranza sulla Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2023

La Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale presentata in occasione della discussione sulla manovra di bilancio per il triennio 2023-2025, non contiene grosse novità rispetto a quanto già contenuto nel DEFR presentato a giugno scorso ed esaminato nel corso della sessione estiva di assestamento al bilancio.
Oramai la legislatura volge al termine e quindi ogni discussione su questo tipo di documenti appare più formale che sostanziale data anche la validità futura. Forse sarebbe meglio dire che è stata formale in tutti questi 5 anni visti interesse ed attenzione certo non adeguati che Giunta e maggioranza hanno dimostrato regolarmente verso questi strumenti di indirizzo strategico e programmazione.
I ragionamenti proposti dagli Assessori competenti per materie si sono rivelati ancora una volta una stanca litania contenente l’elenco della spesa senza una visione complessiva che ci chiarisca dove si intende andare a parare.
Pertanto, difronte alle cose già dette più e più volte, non possiamo che confermare quanto già espresso nelle occasioni precedenti, sia per quanto riguarda la valutazione sul metodo che nel merito del provvedimento. Da un’analisi effettuata confrontando quanto scritto nelle precedenti versioni le novità e le differenze sono assai poche e poco significative.
Volgendo un rapido sguardo sulla prima parte del documento che tratta dell’analisi del contesto socio-economico regionale inserito nei più ampi scenari nazionale e internazionale, se ne recepisce una fotografia della situazione esistente con inquadramento di dati regionali nel contesto nazionale e internazionale che conferma quanto già riportato nella versione del DEFR in occasione dell’assestamento estivo 2022. La tendenza al miglioramento della situazione economica post-covid purtroppo viene ad essere, e sarà ancora per un lasso di tempo non certamente breve, inficiata dall’acuirsi delle problematiche di approvvigionamento energetico.
La tenuta generale del tessuto socio-economico regionale ci dimostra quanto siano importanti e radicate le nostre imprese, ma è altrettanto vero che i segnali che si possono cogliere nella quotidianità e realtà delle cose, in rapido mutamento soprattutto dopo l’estate, ci pongono davanti uno scenario preoccupante per quei settori economici più fragili riconducibili alle piccole e micro imprese.
Se da un certo punto di vista la drammaticità che appariva all’orizzonte fino al 2021 era dovuta agli effetti della pandemia e al rischio di blocco delle attività, ora sappiamo che la questione è di tutt’altro tipo.
Se gli interventi dei governi Conte/Draghi e quelli a livello regionale hanno contenuto le perdite dovute alla crisi da covid, e hanno parzialmente alleviato le fatiche della prima parte della crisi energetica, ora ci si aspetta altrettanto se non di più viste le promesse in campagna elettorale di due mesi fa.
Ma la regione dal canto suo non può solo attendere le mosse del nuovo governo, peraltro contingentate dai limiti di bilancio e dalle diverse visioni della maggioranza nazionale, e rinviare provvedimenti o anche solo ragionamenti sul da farsi adducendo motivazioni fragili.
In quest’ottica ci saremmo attesi che la NADEFR ponesse uno sguardo di prospettiva su quanto sta accadendo a livello di dati e ne traesse qualche spunto di riflessione, integrando o modificando le previsioni e le strategie per così dire contenute nel DEFR.
C’è invece una sostanziale continuità, che non riteniamo apprezzabile, al di là del buon lavoro che dal punto di vista tecnico viene svolto nella predisposizione dagli uffici, e quindi restano valide e attuali anche considerazioni critiche già formulate per le precedenti versioni:
-visibile assenza di un coinvolgimento delle componenti della nostra Comunità: imprese, lavoro, ricerca, formazione, cultura, associazionismo continuano ad essere coinvolti in modo marginale e si perde così un possibile apporto positivo nella definizione di un profilo strategico
-sottovalutazione sistematica della maggior parte degli Assessori della funzione di questo documento, convinti come sono che basti distribuire risorse
-conseguente debolezza del documento nel misurarsi in particolare con i fondamentali obiettivi già più volte evidenziati: Innovazione, Sostenibilità, Coesione sociale, Funzione internazionale della Regione.
Dal “famoso” DEFR a pagine bianche giustificato con l’incertezza di risorse siamo passati quindi a documenti di ordinaria amministrazione pur in presenza di risorse straordinarie, mai viste. Tutto ciò vuol dire, come evidenziato anche nella relazione sui DdL relativi alla manovra di bilancio 2023-2025 e precedentemente in occasione delle manovre di ricco assestamento, perdere occasioni per un salto di qualità nell’azione di governo di questa Regione.
Gli slogan e le promesse vanno bene per i titoli dei media ma alla lunga non cambiano la vita alle persone.
Rimando per tutta una serie di elementi, senza ripetermi, alle considerazioni di ordine politico contenute nella relazione ai DDL in discussione in questa manovra
Per quanto riguarda il fronte caldo della sanità siamo molto preoccupati per la tenuta complessiva del sistema sanitario regionale e in particolare per la capacità delle persone di potersi curare: la regione a nostro avviso dovrebbe garantire a tutti i livelli essenziali di cura e assistenza. In questo momento riteniamo che ciò non stia accadendo.
Se da un lato la progressione della spesa sanitaria rappresenta un grosso problema di tenuta dei conti regionali, e di ciò dovrebbero preoccuparsi tutte le forze politiche regionali e non solo quelle di opposizione, dall’altro la nostra preoccupazione è rivolta a quanto quotidianamente succede nelle strutture ospedaliere e sul territorio. Per questo riteniamo che in questa fase andrebbe messo in campo uno sforzo straordinario teso ad affrontare le criticità in particolare nel campo delle risorse umane e affermata con forza così la volontà di difendere e rafforzare la sanità pubblica.
In sintesi i documenti della manovra di bilancio per il prossimo triennio evidenziano più dello scorso anno delle cifre di stanziamento in crescita. A fronte di tutto ciò, evidente già nel corso di questa estate, da una base economica così consistente e mai così ricca dal 2015, ci saremmo aspettati ben altro slancio e idee nuove.
Troppi annunci, troppi slogan, troppe “Ripartenze”: senza un’idea di Regione, senza una visione strategica, senza insomma un’iniezione di Politica nel senso più alto e responsabile si rischia di non essere adeguati alle sfide che la nostra Comunità deve affrontare. Ma non ci illudiamo che in quest’Aula sia oggi possibile ciò che non è stato per 5 anni e quindi questo sarà il tema del confronto politico dei prossimi mesi. Per intanto il nostro voto sulla NADEFR non può che essere negativo.

Roberto Cosolini

Trieste, 9 dicembre 2022

4134 - COS Relazione minoranza NADEFR 2023

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