CARLI: Relazione di minoranza DDL 5

Pubblicato il venerdì 21 Lug 2023

Relazione di minoranza sul Disegno di Legge n. 5 Rendiconto generale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia per l’esercizio Finanziario 2022

Presentato dalla Giunta regionale il 29 giugno 2023

Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,
il Rendiconto dell’esercizio 2022 fotografa indubbiamente un anno di attività amministrativa caratterizzato da una considerevole ripresa della capacità di utilizzo delle risorse regionali secondo i canali ordinari che si limita ad interventi straordinari di ristoro messi in campo solo per alcuni settori residuali socio-assistenziali al fine di venire incontro alle difficoltà di gestione fino all’anno precedente conseguenti all’emergenza covid e alle problematiche di carattere energetico a seguito degli aumenti dei costi subiti da aziende e famiglie.
La ripresa generale dell’economia nazionale e regionale post-covid negli anni 2021-2022, supportata da notevoli risorse statali ed europee, nonché le benevole erogazioni statali a compensazione del mancato gettito per compartecipazione erariale regionale, ha avuto come immediata conseguenza un aumento considerevole delle entrate regionali determinando per il secondo anno consecutivo un ricchissimo avanzo di amministrazione.
Se mettiamo a confronto gli avanzi di amministrazione degli anni precedenti, con le dovute precisazioni e inquadramento di contesto, notiamo subito che l’accertamento del risultato dell’esercizio 2022 registra una cifra record di ben 912,5 mln euro di avanzo “libero” superando di 220 mln l’avanzo di amministrazione del 2021 già giudicato straordinario.
Se ricordiamo gli avanzi di amministrazione limitati fino all’annualità 2019 con conseguenti avanzi liberi molto poveri (ad esempio 98 mln di avanzo libero nell’esercizio 2019), tralasciando i risultati d’esercizio positivi dell’anno 2020 che ha scontato un rallentamento generale della spesa regionale e il rinvio di stanziamenti già programmati per le note difficoltà ed esigenze prudenziali suggerite dal contesto emergenziale sanitario ed economico, è indubbio che la massa di risorse a disposizione di codesta Giunta è notevole dato anche il periodo storico che stiamo attraversando e non ha paragoni negli ultimi 10 anni.
Aldilà dei meriti che codesta Giunta intende vantare sul fronte dell’aumento delle entrate tributarie è indubbio che il traino generale della ripresa dell’economia italiana nel contesto europeo ha determinato effetti molto positivi anche nella nostra regione.
La questione che si deve porre la politica regionale è come adoperare al meglio e in tempi sufficientemente rapidi questa ingente massa di risorse disponibili. Il giudizio sull’operato dell’azione amministrativa non può essere certamente basato su quanto “utile” compare nei documenti ufficiali, bensì su come questo “utile” viene impiegato.
In altri termini, scoprire a metà anno 2023 che nell’esercizio 2022 l’amministrazione regionale non ha saputo o voluto impiegare risorse pari a quasi 1 miliardo di euro non ci sembra meritevole di complimenti.
Pur comprendendo le difficoltà dell’accertamento delle entrate da parte della struttura regionale soprattutto per i meccanismi burocratici legati alla compartecipazione, è evidente che se per il secondo anno consecutivo l’amministrazione regionale non riesce a spendere qualche problemino di gestione esiste eccome.
Viene da chiedersi pertanto se le maggiori entrate non erano già prevedibili, almeno in buona parte, in sede di Legge di Stabilità 2023 e quindi quante risorse si sarebbero già potute stanziare a dicembre 2022 a favore di imprese e famiglie.
È evidente che lasciare in parcheggio quasi 1 miliardo di euro nelle casse regionali mentre imprese e famiglie palesano notevoli difficoltà a causa dell’aumento considerevole del costo della vita già verificatosi nel corso dell’anno 2022 ci rende critici nei confronti dell’operato e delle scelte della Giunta regionale della scorsa legislatura che poi è la medesima di quella attuale.
Viene anche da chiedersi se una tale somma a disposizione ad esercizio chiuso e non già utilizzata potrebbe anche nascondere una certa incapacità di previsione e quindi di allocazione delle risorse. D’altronde il Presidente è lo stesso che a fine 2020 presagiva tempi bui e rischi di collasso del sistema regionale… Invece a distanza di poco più di 2 anni ci si vanta di fare utili record. Ma un’amministrazione pubblica non deve fare utili. Se il rendiconto presenta fin troppo avanzo è segno di debolezza amministrativa e di una certa incapacità di impiego di risorse a danno della comunità regionale.
Esaminando le cifre del rendiconto 2022 con quelle analoghe degli anni precedenti si notano due problematicità: l’aumento consistente del fondo cassa e la diminuzione della percentuale degli impieghi di risorse.
Se confrontiamo le cifre del fondo cassa degli ultimi 5 anni si evince che di anno in anno aumenta il suo tesoretto:
Fondo cassa al 31/12/2018: 2.295.876.944,20
Fondo cassa al 31/12/2019: 2.529.366.104,91
Fondo cassa al 31/12/2020: 3.732.814.902,05
Fondo cassa al 31/12/2021: 5.016.651.531,75
Fondo cassa al 31/12/2022: 6.026.098.223,10
Se in qualche modo è comprensibile un aumento consistente del fondo cassa nell’anno 2020 rispetto agli anni precedenti a causa del blocco parziale dell’attività amministrativa, negli anni successivi 2021 e 2022 l’aumento analogo è segno di una evidente incapacità di gestire l’aumento di risorse.
Per quanto riguarda invece la capacità di impiego delle risorse regionali, prendendo a paragone l’esercizio 2021 per i motivi già evidenziati in precedenza, nel rendiconto 2022 si evince una preoccupante diminuzione della percentuale dei fondi impegnati rispetto agli stanziamenti previsti.
Pertanto, nelle tabelle di performance contenute nella relazione sulla gestione, la voce “impegni” rispetto alla voce “stanziamento” evidenzia un peggioramento generalizzato nell’anno 2022 della capacità di spesa in termini percentuali di utilizzo: 83,44% nel 2022 rispetto a 87,30% nel 2021.
Le crescite vertiginose di risorse a disposizione non sono compensate da aumenti paralleli negli impegni, che addirittura diminuiscono.
In uno scenario economico-finanziario instabile e problematiche internazionali ancora non risolte, la Giunta dovrebbe cogliere l’occasione per rafforzare la propria crescita e difendere la comunità regionale, e soprattutto le fasce più deboli della popolazione, con scelte precise e più coraggiose in ambito ambientale e socio-sanitario.
Per le evidenze numeriche sopra richiamate e le critiche sopra esposte il Gruppo del Partito Democratico esprimerà un voto contrario al DdL 5.

Andrea Carli

Trieste, 21 luglio 2023

0251 - CAR relazione minoranza.Rendiconto 2022

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