Sanità: Conficoni (Pd), Fedriga mandante, Riccardi esecutore svilimento pordenonese

Pubblicato il giovedì 18 Mag 2023

 

«Quanto accade all’Rsa di Pn è l’ennesimo schiaffo al Friuli Occidentale»

TRIESTE 24.04.23 «La narrazione dell’assessore Riccardi, non sottopostosi al giudizio degli elettori ma nuovamente messo alla guida della Salute pubblica da Fedriga, continua a scontrarsi con la realtà. A dispetto delle sue improbabili pagelline ai consiglieri buoni e cattivi, i fatti parlano da soli: lo svilimento della sanità in particolare nel Friuli Occidentale è fin troppo tangibile e lo slittamento della riapertura dell’Rsa a Pordenone ne è purtroppo l’ennesima riprova, nonostante il tentativo di scrollarsi di dosso le proprie responsabilità». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) commentando la notizia dello slittamento all’autunno della riapertura dell’Rsa, a Pordenone.

«La riconferma di Riccardi, che alle ultime elezioni, non candidandosi, non ha avuto nemmeno il coraggio di metterci la faccia, è una brutta pagina per la regione e in particolare per il Friuli Occidentale, penalizzato da alcune decisioni politiche assunte nei cinque anni precedenti: dal taglio lineare alla spesa per il personale sanitario, al commissariamento dell’Asfo, senza dimenticare la nomina di Polimeni, difeso fino all’ultimo nonostante la sua gestione al risparmio abbia affossato i servizi e aumentato la sperequazione nell’assegnazione delle risorse. Anche esponenti della maggioranza in campagna elettorale seppure maldestramente hanno cercato di smarcarsi dall’imbarazzante disastro che costringe i cittadini a pagare di tasca propria visite ed esami. Ignorando i ripetuti appelli di medici, operatori e cittadini che nei giorni scorsi a San Vito al Tagliamento hanno chiesto un segno di discontinuità, però, Fedriga ha tirato dritto. Eppure la spinta verso il privato rivendicata dall’assessore Riccardi sta indebolendo ulteriormente il servizio pubblico perché i centri medici finanziati dalla Regione assumono i dipendenti in uscita dalle aziende sanitarie. Possibile che solo ora, dopo avere assistito passivamente a 1.500 dimissioni volontarie in tre anni, ci si accorga che vanno pagati meglio? L’impegno ad aumentare l’offerta di cure intermedie quando l’Rsa di Pordenone è chiusa dal primo settembre 2021, poi, suona come una colossale presa in giro».

Ne parlano

Nicola Conficoni

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