Immigrazione: Da Giau (Pd), legge cdx priva di valori che tratta gli stranieri come pericolo

Pubblicato il giovedì 09 Feb 2023

09.02.23 «Dopo cinque anni di fallimenti, proclami e scaricabarile sulla gestione dei migranti, abbiamo dovuto attendere la fine della legislatura per vedere la proposta di legge spot di Fedriga e Roberti. Dopo aver demolito un sistema che, con i suoi limiti, dava una risposta al complicato tema della gestione dei migranti, oggi il centrodestra da il peggio di sé. Risponde a fenomeni complicati con un testo privo di riferimenti valoriali e attraverso un principio securitario e di controllo che vede l’immigrazione solo come un pericolo». Lo afferma la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd) a margine della discussione, oggi in VI commissione, sul disegno di legge 193 “Immigrazione”.

«Nella precedente legislatura era stato fatto un lavoro lungo e complesso che aveva messo assieme tutti i soggetti competenti, dai Comuni alle associazioni, per arrivare a un provvedimento che avesse una visione amplia di tutte le persone straniere che risiedono o sono presenti sul nostro territorio, compresi i migranti. Cercando di cogliere le necessità e i servizi da offrire, si era cercato di garantire una vera idea di sicurezza che non si può pensare di delegare esclusivamente al controllo, con telecamere e fototrappole come il centrodestra semplicisticamente vuole fare, ma garantire di vivere tranquillamente e non dover ricorrere a espedienti per mantenersi sul territorio». Oggi, continua Da Giau, «la Lega e il centrodestra ribadiscono la loro volontà di intervenire e trattare l’immigrazione solo come un’emergenza, appunto con l’approccio del controllo e con il tentativo di farsi paladini della legalità, volendo sottintendere che chi è dall’altra parte, ossia il centrosinistra, sia a favore dell’immigrazione clandestina e dell’illegalità, cosa assolutamente falsa. In realtà è proprio questo approccio emergenziale di controllo a creare interventi spesso di facciata che ottengono risultati opposti a quelli dichiarati». Con questa norma, conclude, «manca assolutamente un impegno della Regione a una programmazione di lungo respiro che tenga conto delle dinamiche in atto e di quelle che dovrebbero positivamente essere attuate per garantire la tenuta della società. Al di là di alcuni interventi doverosi e corretti presenti nel testo, l’impostazione generale della norma che gioca con le parole, parlando in maniera sottile di irregolari e clandestini, non può che essere giudicata negativamente, come una bandierina che l’assessore Roberti pianta, per necessità, a fine legislatura»

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