Fine vita: Fasiolo-Pozzo (Pd), serve legge, politica non si nasconda

Pubblicato il martedì 17 Ott 2023

17.10.23 «Il riconoscimento del suicidio medicalmente assistito è un passo importante che le istituzioni hanno il dovere morale di fare attraverso una legge che dia certezza al rispetto della dignità della persona quando le condizioni di sofferenza diventano estreme e gli esiti irreversibili, garantendo così libertà di scelta per la propria vita. Oggi la società civile ha dimostrato un’attenzione finora mancata nella politica, il Fvg si distingua e non si nasconda». Lo affermano i consiglieri regionali Laura Fasiolo e Massimiliano Pozzo (Pd) a margine dell’audizione odierna in 3ª dell’associazione Luca Coscioni in merito alla proposta di legge regionale sulle “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito e sulla mozione sul “Fine vita”.

«Un grazie – afferma Fasiolo – va all’associazione e alle cellule Luca Coscioni, che hanno anticipato una politica lenta e disattenta, a cui spetta il dovere morale di intervenire sul tema della dignità della persona, della dignità nel lavoro, della dignità nella formazione, della dignità davanti alla morte. Dare certezza al rispetto della dignità del malato estremo quando le condizioni di sofferenza sono indicibili e gli esiti irreversibili, è fondamentale. Le persone ai banchetti di raccolta firme si sono avvicinate senza distinzioni di appartenenza alla destra o alla sinistra, hanno realizzato che la battaglia sul fine vita è un percorso di civiltà».

Per il consigliere Pozzo «serve il massimo rispetto davanti alla vita di ciascuna persona e davanti alle scelte che questa in libertà e autonomia può fare. Sul fine vita la società ha dimostrato ampiamente di essere più avanti della politica che spesso preferisce nascondere la testa. Auspichiamo che nella nostra regione non succeda e che si sia all’altezza del compito.

La legge regionale è importante per stabilire certezze nelle procedure, nei tempi e nei ruoli, garantendo la possibilità di esercitare il diritto che la Corte costituzionale ha riconosciuto. La nostra riconoscenza va all’associazione Coscioni per l’impegno sul territorio regionale nell’intercettare le sensibilità dei cittadini (oltre 8.000 firme) per la proposta di legge di iniziativa popolare».

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