Disabilità: Gruppo Pd, si armonizzino i territori per garantire servizi uniformi

Pubblicato il martedì 17 Ott 2023

17.10.23 «L’evoluzione nell’affrontare le molte tematiche relative alla disabilità era e resta un obiettivo comune e necessario. La legge di riforma, ampiamente condivisa, ora deve puntare a un’armonizzazione dei sistemi sociosanitari sui territori per garantire l’uniformità dei servizi e assicurare la tenuta nella fase di passaggio tra Comuni e Aziende». Lo affermano i consiglieri regionali del Pd, Manuela Celotti, Roberto Cosolini, Laura Fasiolo, Francesco Martines e Diego Moretti a margine della seduta della 3ª commissione riunita per l’informativa sulla legge regionale 16 del 2022 “Interventi a favore delle persone con disabilità e riordino dei servizi sociosanitari”.

Secondo Celotti, «i dati forniti oggi evidenziano una situazione difforme sui territori della regione ed è dunque necessario un lavoro di armonizzazione dei sistemi di offerta rispetto ai bisogni delle persone con disabilità. Serve lavorare sul potenziamento sia dei servizi legati alla residenzialità, sia della non residenzialità. Va inoltre affrontato il livello territoriale della programmazione e dell’indirizzo, e bisogna definire come si incastra la programmazione regionale con quelle aziendali e quelle territoriali, che finora hanno poggiato su ambiti e distretti. Dal ragionamento condiviso tra politica, tecnici, famiglie e rappresentanti del terzo settore sono nati contenuti differenti a seconda dei territori, frutto di percorsi partecipati dei quali godiamo i frutti ancora oggi. Bisogna quindi garantire uno spazio di indirizzo e non solo di verifica ai Comuni, visto che una quota importante dei fondi per la disabilità poggia proprio sui bilanci dei municipi. Va inoltre compreso come affrontare la situazione di un territorio vasto come quello udinese, in modo da salvare le esperienze maturate, proprio nell’ottica di evitare scossoni al servizio e bisogna infine chiarire quale sarà il ruolo che avranno i servizi sociali dei Comuni e quale sarà il rapporto tra la cabina di regia regionale e i territori».

La legge, sostiene Martines, «apre scenari nuovi di inclusione anche per le famiglie. La sua attuazione avrà certamente bisogno di percorsi lunghi e guidati, considerato il passaggio epocale in un contesto di fragilità sul quale l’attenzione dev’essere altissima. Considerando i passaggi che si dovranno affrontare e le situazioni decisamente complesse per giungere all’obiettivo finale della legge, un anno non basterà per trovare il bandolo della matassa. In questa fase – raccomanda Martines – nessun invalido e nessuna famiglia dovrà notare discrasie rispetto alla quotidianità. È importante dunque che si fissino dei paletti: vengano distinte le risorse nel bilancio dell’azienda, per evitare un unico calderone; si trovino anche nuove modalità di controllo da parte dei sindaci; si tarino tempistiche adeguate per evitare che si risenta dei cambiamenti».

Secondo Cosolini, «lo sforzo fatto deve essere coerente con l’impostazione data in occasione della discussione e quindi del voto della legge 16 del 2022. Un voto espresso con la consapevolezza della necessità di compiere questo passo di riforma. All’interno di un percorso complesso nella sua attuazione avevamo espresso le nostre preoccupazioni, poi confermate, per le tempistiche, una preoccupazione che si fa più forte nel caso del territorio di competenza dell’Asugi».

Per la consigliera Fasiolo «va riconosciuto l’impegno profuso e infine il voto condiviso su questa legge. Ora le persone attendono risposte eque, ma all’interno di questo percorso esistono delle preoccupazioni come il rapporto tra i sindaci e il sistema aziendale. La fase di transizione non sarà certo facile e proprio per questo ci dovrà essere la massima attenzione per garantire la continuità e qualità dei servizi, ampiamente resi dai consorzi. È necessario potenziare il dopo di noi e quindi l’auspicio è che i finanziamenti consentano ai disabili di diventare adulti e quindi invecchiare. E infine, la domiciliarità, su cui spero ci sia un forte impegno da parte della Giunta».

Infine, il capogruppo Moretti, sottolinea l’importanza di «un’applicazione graduale della legge e della stessa fase di transizione. In questa fase sarà necessaria l’attenzione ai territori: è giusto che si riprenda il lavoro di monitoraggio svolto finora dai sindaci, riprendendo in particolare la funzione svolta dai comuni e dagli stessi piani di zona. Fondamentale dovrà essere l’attenzione da parte dei direttori generali delle Aziende sanitarie (in particolare di quelle, come Asugi, che non hanno mai gestito per conto dei Comuni la tematica della disabilità) alla scelta dei direttori socio-sanitari dei servizi, proprio per dare continuità ai modelli organizzativi e alla qualità dei servizi».

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