POZZO: Relazione di minoranza sulla Proposta di legge n. 49

Pubblicato il mercoledì 18 Giu 2025

Relazione di minoranza sulla Proposta di legge n. 49 Misure per la competitività delle imprese attraverso l’ottenimento e il mantenimento di certificazioni

Signor Presidente, Egregie colleghe, Egregi colleghi,
Riteniamo apprezzabile la proposta di legge n. 49 “Misure per la competitività delle imprese attraverso l’adozione e il mantenimento di certificazioni” presentata dai colleghi Buna, Calligaris, Spagnolo, Budai, Ferrari, Ghersinich e Miani, che ringraziamo per il lavoro svolto.
Per le imprese, infatti, le certificazioni rappresentano un elemento rilevante sia per la competitività, sia per rafforzare la qualità complessiva. Sono spesso fondamentali per accedere ai mercati internazionali, ma anche a gare pubbliche e per relazionarsi con credibilità a interlocutori che chiedono sempre maggior attenzione su diversi ambiti, dalla tracciabilità alla sostenibilità, dalla sicurezza alla qualità.
È vero, tuttavia, che parlando di certificazioni, ci sono almeno due criticità:
– la prima è il rischio generale di alzare la burocrazia che le imprese si trovano ad affrontare, che non possiamo trascurare o banalizzare. La burocrazia infatti significa per un’attività produttiva un dispendio di costi e tempi;
– la seconda è che spesso queste procedure di certificazione sono onerose dal punto di vista economico e possono incidere in modo non trascurabile sulle imprese, in particolare le micro e piccole.
Per questo, la proposta di legge va nella direzione giusta, stabilendo di supportare da un lato il mantenimento delle certificazioni che un’impresa può già avere – premiandola per il percorso intrapreso – , dall’altro di incentivare l’adozione di nuove certificazioni.
Innumerevoli sono le certificazioni che meriterebbero di essere citate per il valore strategico. Qui ci limitiamo a evidenziare l’importanza delle certificazioni in materia di sicurezza e salute del lavoro, di sostenibilità ambientale ed energetica, di parità di genere e di valorizzazione del personale.
Tre ambiti su cui consideriamo doveroso che la Regione, per quanto di competenza, intervenga con tutte le azioni possibili al fine di sostenere, incentivare e rafforzare tali settori. Una parola in più la spendiamo per la certificazione di genere, oggetto di una mozione a prima firma del sottoscritto da poco depositata, su cui crediamo serva il massimo impegno per rafforzare le progettualità in essere, sostenendo la formazione e l’informazione.
Proprio in virtù di queste nostre considerazioni sottolineiamo come tale proposta di legge, così come formulata, mette sullo stesso piano tutte le tipologie di certificazioni. A nostro avviso, politicamente si sarebbe potuto osare di più, stabilendo dei criteri premianti sui temi che la Regione ritiene che le aziende del nostro territorio debbano diventare maggiormente competitive.
Riservandoci di presentare qualche proposta migliorativa in aula, fin da ora segnaliamo alcuni punti su cui riteniamo serva fare attenzione.
• La proposta di legge individua delle macro aree, ma sono moltissime le certificazioni ed è fondamentale porre attenzione a non escluderne alcune che possono non essere riconducibili a tali macro aree. Proprio dalle audizioni è infatti emerso complessivamente apprezzamento per la norma, ma varie sono state le segnalazioni in cui si chiedeva di inserire nell’elenco di cui all’allegato del testo, tipologie di certificazioni al momento non presenti.
• Si auspica sia stata fatta una verifica puntuale delle norme esistenti, in modo da evitare sovrapposizioni rispetto ad azioni che possono essere già attive, in merito a linee di sostegno a certificazioni oppure a premialità in alcuni bandi per imprese che hanno specifiche certificazioni.
• Si ritiene utile, seguendo anche quanto proposto da alcuni Auditi in Commissione, rivedere il limite di una sola certificazione per ciascun anno e valutare una premialità per le imprese che realizzano percorsi integrati di certificazione.
• Si ribadisce, come detto in commissione, visto gli importi dei contributi previsti (le cifre sono di poche migliaia di euro) di valutare di delegare alla gestione operativa dei canali contributivi strutture quali Cat, Cata e Camere di Commercio. Inoltre, sempre facendo seguito quanto suggerito dagli Auditi, al momento si ritiene insufficiente la dotazione finanziaria prevista, in relazione al fatto che la legge prevede che siano ammissibili anche le iniziative avviate dalle PMI nei dodici mesi precedenti alla data di presentazione della domanda stessa. Seppur il comma 4 dell’articolo 6 preveda che l’Amministrazione regionale si riserva la facoltà di incrementare lo stanziamento iniziale o di rifinanziare i bandi, crediamo sia un segnale positivo aumentare fin da subito la spesa stabilita.
• La presente proposta di legge presenta un testo particolarmente flessibile, demandando tutti gli elementi rilevanti ai bandi annuali. Se da un lato questo è utile al fine di aumentare la platea dei beneficiari senza intervenire con modifica al testo normativo, anche in considerazione all’eventuale emissione di nuove certificazioni, dall’altro ci chiediamo se troppa flessibilità non possa essere una problematica alla luce delle numerose certificazioni già esistenti, della mancanza – come già detto – di criteri premianti e, non ultima, della modalità scelta per l’erogazione del contributo stesso, ovvero quella a sportello. Tale procedura infatti presenta note criticità legate alla priorità di accesso, premiando la tempestività di chi presenta la domanda, a discapito di chi potrebbe avere maggiore necessità.
In conclusione, pur ribadendo la bontà della proposta di legge, riteniamo ci siano alcuni aspetti sui quali sia importante intervenire fin da subito e auspichiamo che le nostre proposte verranno accolte.

Massimiliano POZZO

Trieste, 18 giugno 2025

2702 - POZ Relazione PdL 49

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