Elezioni: Celotti (Pd), cdx sconcertante su questioni di genere

Pubblicato il giovedì 21 Mar 2024

21.03.24 «È sconcertante dover constatare, ancora una volta, quanto le questioni di genere siano distanti in maniera siderale dal modo di concepire la democrazia e la società, del centrodestra». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) intervenuta oggi durante la seduta d’Aula riunita per la votazione del disegno di legge 15 “Disposizioni urgenti per lo svolgimento nell’anno 2024 delle consultazioni elettorali e disposizioni in materia di elezioni comunali e regionali”.

«L’emendamento proposto dalla collega del Patto, Massolino, proponeva di utilizzare un linguaggio rispettoso della parità di genere nella legge elettorale, sostituendo la parola “candidato” con la formula “persona candidata”. Al di là dei ragionamenti e delle posizioni di ogni parte politica, il dibattito in Aula ha raggiunto livelli imbarazzanti con l’intervento del consigliere di Fdi, Basso, che si è permesso “battute” di un maschilismo addirittura banale, utilizzate per svilire la proposta di emendamento e anche le donne in Aula. Battute che non hanno avuto altro risultato che far emergere con chiarezza la cultura patriarcale che impregna la destra. E così la nostra Regione ha perso l’occasione di fare da esempio, a livello nazionale, nell’utilizzo di un linguaggio corretto, richiamato peraltro in un parere dell’Accademia della Crusca. Siamo una delle tre Regioni in Italia a non avere introdotto la doppia preferenza di genere per l’elezione del Consiglio regionale e rimaniamo una delle molte Regioni che fa resistenza nel riconoscere, attraverso un corretto linguaggio, la presenza delle donne in politica e nelle istituzioni. E tutto questo è possibile proprio perché le donne sono sotto rappresentate: siamo solo 9 sui 48 componenti del Consiglio».

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