Liste attesa: Celotti (Pd), muro di gomma su rimborsi ai cittadini

Pubblicato il giovedì 21 Mar 2024

21.03.24 «Che le problematiche delle liste d’attesa e i relativi rimborsi per le spese sanitarie sostenute dai cittadini fossero completamente sfuggite di mano alla Regione è purtroppo un dato appurato che stiamo cercando di contrastare. Ma che ancora, dopo mesi che poniamo il tema all’attenzione della Giunta regionale, Regione e Aziende sanitarie continuino a fare il “muro di gomma” rispetto a un diritto dei cittadini, è inaccettabile. L’assessore Riccardi verifichi la situazione e ponga dei correttivi per rimediare a una situazione uscita dai binari e mai rientrata». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) a margine della risposta all’interrogazione, presentata in aula sul tema del diritto al rimborso, sancito dalla Legge regionale 7/2009, per i cittadini che non riuscendo a ottenere una prestazione nei tempi prescritti, sono costretti a rivolgersi al privato puro, pagando la visita e l’esame di tasca propria.

«In questi mesi dopo essere venuti a conoscenza di un loro diritto anche grazie all’informazione fatta dal Pd, i cittadini hanno iniziato a contattare l’Asufc per chiedere di attivare la procedura per il riconoscimento del rimborso per le prestazioni prescritte ma fruite in privato, ma senza successo, tant’è che diversi di loro ci hanno contattati per lamentare che l’Azienda risponderebbe che i rimborsi non sono autorizzabili perché mancano le procedure interne. Alcuni cittadini, inoltre, riferiscono che dopo aver chiesto l’attivazione del rimborso sono stati richiamati per fissare visite ed esami nei tempi previsti dall’impegnativa.» fa sapere Celotti dichiarando che «Negli atti regionali e aziendali non si trova nulla più che un richiamo ai Percorsi di garanzia, non meglio specificati, e di fatto i rimborsi non vengono autorizzati. Sul sito di Asufc non si trova né l’informativa per il cittadino né la modulistica. Una situazione gravissima perché non si sta rispettando un diritto dei cittadini e delle cittadine di questa regione, e questo l’ha già indirettamente ammesso l’Assessore Riccardi qualche mese fa, riconoscendo che in Regione il numero dei rimborsi autorizzati in questi anni è praticamente pari a zero. La garanzia dei rimborsi è invece fondamentale per contrastare il fenomeno della rinuncia alle cure, che in Regione impatta sul 9,8% della popolazione, cioè su migliaia di persone che non trovano le risposte sanitarie di cui hanno bisogno nei tempi prescritti all’interno del sistema pubblico, ma che non hanno nemmeno i soldi per pagarsele in regime privato, e quindi semplicemente non si curano. Sono passati mesi, ed evidentemente nulla è stato fatto e questa questione non è di certo fra le priorità della Giunta regionale. In sintesi, oggi in Fvg chi può si cura e chi non può si arrangia».

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