COSOLINI: Payback dispositivi medici: salvaguardare la continuità e la qualità delle forniture e la tenuta del comparto produttivo

Pubblicato il giovedì 12 Ott 2023

Mozione n.

OGGETTO: Payback dispositivi medici: salvaguardare la continuità e la qualità delle forniture e la tenuta del comparto produttivo

Proponenti: COSOLINI, MORETTI, CELOTTI, CONFICONI, FASIOLO, MARTINES

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
PREMESSO che l’art. 9-ter del D.L. n. 78/2015, avente ad oggetto la razionalizzazione ed il contenimento della spesa per dispositivi medici a carico del servizio sanitario, -c.d. PAYBACK DEI DISPOSITIVI MEDICI-. Prevede, al comma 9, che il superamento del tetto di spesa regionale per l’acquisto di dispositivi medici è posto a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici per una quota complessiva pari dal 40% al 50% rispettivamente per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018.
PRESO ATTO che con il decreto del Ministero della Salute 6 luglio 2022 è stato certificato e quantificato il superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici a livello nazionale e per ciascuna regione per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, il cui onere complessivo a carico delle aziende si aggirava intorno ai 2,2 miliardi di euro, calcolato con riferimento ai dati di costo, rilevati a consuntivo per ciascuno dei predetti anni come risultanti dai conti economici regionali consolidati.
SPECIFICATO che tale onere, per il Friuli Venezia Giulia, è rappresentato dalla sottostante tabella:
Ripiano a carico dei fornitori
Anno Ammontare in €
2015 25.219.147
2016 28.559.099
2017 36.174.255
2018 38.001.476
Totale 127.953.977
RILEVATO inoltre che, con decreto 29985/GRFVG del 14/12/2022 del Direttore della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità la Regione Friuli Venezia Giulia ha individuato le aziende fornitrici di dispositivi medici ed i relativi importi di ripiano da queste dovuti;
CONSIDERATO che la Regione ha già inviato formale richiesta di pagamento alle singole aziende di ingenti importi che a volte superano il fatturato lordo di un anno prodotto dalle stesse ditte costringendo quasi tutte le PMI del Friuli Venezia Giulia alla messa in liquidazione;
EVIDENZIATO che quanto sopra rischia di determinare una seria carenza delle forniture di dispositivi medici al SSR, già attualmente ai minimi storici, con prevedibili pesanti ricadute sul rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza;
EVIDENZIATO altresì che in tal modo saranno colpite tutte le PMI che forniscono dispositivi medici al SSR (circa 100 imprese del FVG coinvolte con i loro 500 addetti oltre, ovviamente, all’indotto) e che quindi quasi tutte non potranno più fornire anche i dispositivi salvavita quali, ad esempio, valvole cardiache, stent aortici, dispositivi per la chirurgia oncologica etc.
CONSIDERATO che il sistema del payback colpisce prevalentemente le piccole e medie imprese, meno patrimonializzate, ma tradizionalmente più legate e con maggiori riflessi positivi sul territorio in termini di occupazione e distribuzione della ricchezza, avvantaggiando le imprese multinazionali che dispongono di ingenti patrimoni e grande liquidità –come ben evidenziato dal grafico sottostante tratto da uno specifico studio Nomisma-;
EVIDENZIATO che quanto sopra descritto ha l’effetto di far uscire dal mercato proprio chi, negli anni, ha garantito la concorrenza e, quindi, l’immissione sul mercato di prodotti con un miglior rapporto qualità-prezzo a beneficio del SSR;
EVIDENZIATO che la scomparsa delle PMI ridurrebbe significativamente la concorrenza nel settore consentendo alle imprese più patrimonializzate di sopravvivere e di imporre prezzi più elevati senza la necessità di concorrere sulla qualità dei dispositivi offerti nelle gare pubbliche bandite a livello regionale o nazionale;
RICORDATO che, sebbene con Decreto Legge 28 luglio 2023, n. 98 convertito con modificazioni dalla L. 18 settembre 2023, n. 127 viene prorogato al 30 ottobre 2023 il termine di versamento del “payback”, le problematiche del sistema del payback non vengono superate, ma semplicemente rinviate nel tempo;
RICORDATO che quasi tutte le aziende coinvolte hanno presentato ricorsi al TAR sollevando vizi dei provvedimenti, forti dubbi di costituzionalità della normativa nonché ravvisando, per quanto attiene ai provvedimenti della Regione Friuli Venezia Giulia, probabili errori di calcolo già nella determinazione del ripiano complessivo;
RICORDATO che il TAR Lazio, in sede Collegiale, ha accolto le istanze di sospensione dell’esecutività dei decreti regionali impugnati, tra cui anche i provvedimenti emessi dalla regione FVG;
TENUTO CONTO comunque che: la quantificazione dello scostamento, da cui derivano gli oneri per le aziende, è stato calcolato dagli uffici regionali con riferimento ai dati di costo, rilevati a consuntivo per ciascuno degli anni oggetto di accertamento come risultanti dal modello CE consolidato regionale nella voce “BA0210 – Dispositivi medici” del modello di rilevazione del centro di costo, ma che in tale centro di costo, nel periodo 2015-2018, sembrerebbero siano state imputate spese diverse da quelle stabilite dalla legge PAYBACK DEI DISPOSITIVI MEDICI e, in particolare i cosiddetti “acquisti in economia”;
TENUTO CONTO quindi che la quantificazione del reale sforamento andrebbe ricalcolato al pari della richiesta di compartecipazione alla spesa da parte delle aziende fornitrici.
TENUTO CONTO altresì che la gravità della situazione ed i rischi connessi meritano una forte cautela al fine di tutelare il diritto alla salute di tutti i cittadini, in quanto, le aziende fornitrici, potrebbero essere costrette a non fornire più dispositivi medici, stante la possibilità della Regione, di operare una compensazione con i crediti delle stesse aziende fornitrici,
CONSIDERATO che l’attuale Governo regionale, prima di avvallare e certificare i conteggi effettuati, in autotutela può sospendere il provvedimento come è stato fatto da altre regioni al fine di effettuare una accurata ricognizione sulle fatture oggetto di contenzioso, verificandone la corretta e giusta imputazione come tra l’altro previsto e prescritto dal MEF di concerto con il Ministero della Salute nella GU 216 del 15/09/2022;
Tutto ciò premesso
IMPEGNA il Presidente della Regione e la Giunta regionale
• Al ricalcolo della spesa per i dispositivi medici eliminando, dalla lista delle aziende tenute al versamento, quelle che nulla hanno a che fare con le forniture di dispositivi medici, nonché, analizzando voce per voce ogni singola fattura di acquisto, epurando dal calcolo le spese aventi oggetto diverso da quello stabilito per legge e soggetto al PAYBACK DISPOSITIVI MEDICI
• in deroga alla disciplina vigente e limitatamente agli anni 2015-2016-2017-2018, a richiedere un ulteriore rinvio dei termini di pagamento, oltre il termine fissato al 30.10.2023, entro il quale le aziende fornitrici di dispositivi medici sono tenute ad adempiere all’obbligo di ripiano, e comunque entro un termine utile che consenta alla Regione il ricalcolo corretto delle somme dovute dalle aziende, in attesa di definizione dei giudizi di merito innanzi al TAR Lazio.
• a attivare, in seno all’Azienda Regionale di Coordinamento per la salute (ARCS), un sistema di monitoraggio aperto alle aziende fornitrici capace di evidenziare con cadenza mensile e con il dettaglio della tipologia di fornitura, il raggiungimento e l’eventuale sforamento del tetto previsto dal meccanismo del payback;
• a farsi parte attiva presso il Governo per il superamento del sistema del payback prendendo in considerazione più moderne misure per il contenimento della spesa, maggiormente capaci di salvaguardare, da un lato, il tessuto economico produttivo rappresentato dalle aziende e dall’altro la continuità e la qualità delle forniture dei dispositivi medici;

Presentata alla Presidenza il 11/09/2023

0495 - COS Mozione PAYBACK

Ne parlano

Roberto Cosolini

Ne parlano

Roberto Cosolini
Roberto Cosolini

Articoli correlati…