Sanità: Conficoni (Pd), crollo medici di base, Fedriga inerme

Pubblicato il mercoledì 06 Mar 2024

06.03.24 «A fronte di una condizione di difficoltà generalizzata del sistema sanitario, a complicare il quadro è l’insufficiente dotazione di medici di medicina generale che negli ultimi anni ha subito un crollo inarrestabile ancora in atto: 225 professionisti in meno in tutta la regione, di cui 42 nel solo territorio pordenonese con un conseguente aumento dei pazienti pro capite, a discapito delle prestazioni ambulatoriali e di un appesantimento sugli ospedali, anche questi in sofferenza». A denunciarlo è il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), a fronte di un accesso agli atti per conoscere l’aggiornamento sulla dotazione di medici di medicina generale in servizio in Friuli Venezia Giulia.

«Purtroppo la riduzione dei medici di base è solo un altro tassello del fallimento di Fedriga e Riccardi che non solo non riescono a bloccare questo crollo difronte al quale sembrano più degli spettatori che dei protagonisti attivi, ma bocciano anche le nostre proposte avanzate per invertire la tendenza rendendo più attrattiva la professione» afferma Conficoni. «I dati dicono che nel 2015 i medici di famiglia presenti in regione erano 918 con una media di 1.174 assistiti a testa, mentre nell’area pordenonese si contavano 212 dottori con una media di 1.289 assistiti pro capite. I numeri sono andati in leggero calo fino al 2018 per poi iniziare la caduta verticale fino allo scorso anno quando in Fvg si contavano 693 medici, con una media di 1.464 assistiti a testa, saliti di 290 unità. Nel pordenonese, invece, i dottori erano scesi a 170, con una media di assistiti più alta di quella regionale, ossia 1.576».

Secondo Conficoni, «questa situazione rischia di peggiorare ulteriormente: nei prossimi anni le uscite per quiescenza saranno consistenti, ma i corsi di formazione per i medici organizzati in Fvg dal Ceformed sono tutt’altro che esauriti (23 partecipanti su 57 posti disponibili nel 2023) e non riescono a garantire il turn over. Quello che è assurdo è che di fronte a questi dati il centrodestra non reagisce, anzi boccia anche le proposte fatte nel tentativo di ridare fiato al comparto. Proposte che abbiamo avanzato, per esempio, nella legge di Stabilità 2024 e che riguardano interventi concreti a favore dei medici di medicina generale come la dotazione di appartamenti a uso foresteria, ambulatori gratis per un congruo periodo di tempo, l’aumento dei fondi a disposizione per l’attuazione dell’accordo regionale integrativo, che contiene tra le altre cose incentivi per l’assunzione di personale di segreteria negli ambulatori, l’acquisto di apparecchiature per alcune analisi e l’insediamento nelle zone disagiate. Per rendere più appetibili i corsi di formazione, poi, avevamo proposto di aumentare le borse studio a fronte dell’impegno a restare in servizio per 5 anni nella nostra regione. Tutto questo allo scopo di trattenere i medici presenti, favorire l’arrivo di professionisti provenienti da fuori e incoraggiare l’ingresso di nuove leve. Il centrodestra, però, con Fedriga e Riccardi in testa hanno preferito girarsi dall’altra parte e guardare, evidentemente, al settore privato come falsa soluzione a tutti i malanni della sanità».

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