INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
OGGETTO: Le liste di attesa per le visite mediche sportive penalizzano le famiglie dei giovani atleti.
Premesso che
• la medicina dello sport svolge un ruolo centrale nella tutela della salute pubblica, rappresentando una disciplina orientata non solo alla certificazione dell’idoneità all’attività fisica, ma anche – e soprattutto – alla prevenzione precoce, all’educazione sanitaria e al monitoraggio personalizzato degli atleti, soprattutto in età giovanile. Essa consente infatti di individuare precocemente patologie, in particolare di tipo cardiovascolare e ortopedico, che potrebbero esporre a rischi gravi durante l’attività sportiva; di adattare in modo sicuro la pratica sportiva nei soggetti affetti da patologie croniche; di prevenire infortuni e recidive attraverso l’analisi del gesto atletico; e di promuovere stili di vita sani e comportamenti corretti, contrastando pratiche nocive come il doping.
CONSIDERATO che
• in Italia la medicina sportiva è regolamentata da un articolato impianto normativo che distingue tra attività agonistica e non agonistica. La pratica agonistica – disciplinata da federazioni sportive riconosciute – impone per legge il rilascio di un certificato di idoneità da parte di un medico specialista in medicina dello sport, operante presso strutture pubbliche o private accreditate. Tale visita, obbligatoria e con cadenza annuale, è particolarmente accurata e include esami strumentali specifici.
• Nel caso dell’attività non agonistica, invece, la certificazione può essere rilasciata dal medico di base o dal pediatra, con obbligo minimo di un elettrocardiogramma a riposo una volta nella vita, secondo quanto previsto dal cosiddetto “Decreto Balduzzi”. Rimangono esclusi dall’obbligo di certificazione solo coloro che svolgono attività motoria ludico-amatoriale non organizzata.
RILEVATO che
• la Regione Friuli Venezia Giulia ha da tempo recepito e integrato la normativa nazionale, istituendo un sistema pubblico di medicina sportiva con la Legge Regionale n. 62/1980, e organizzando la rete delle visite sanitarie attraverso le aziende sanitarie territoriali. I centri pubblici di medicina dello sport garantiscono, in particolare ai minori, la gratuità della visita agonistica, se svolta in ambito SSR.
• Tale assetto, pur articolato e normativamente solido, continua a risentire di differenze operative tra aree territoriali e mostra criticità nella capacità di assorbire la domanda, soprattutto in alcuni periodi dell’anno.
TENUTO CONTO che
• nelle quattro province del Friuli Venezia Giulia sembrano registrarsi liste di attesa molto lunghe per le visite sportive agonistiche, in particolare nei mesi di settembre e ottobre, in coincidenza con l’avvio delle stagioni sportive giovanili. Le cause principali di tale fenomeno includono:
o la carenza di medici specialisti in medicina dello sport, unita alla difficoltà nel potenziare turni e ambulatori pubblici;
o l’alta concentrazione temporale delle richieste, dovuta alla calendarizzazione delle attività federali;
o la gratuità del servizio per i minori, che rende il canale pubblico prioritario rispetto all’accesso al privato accreditato, il quale rimane poco utilizzato per ragioni economiche;
o la mancanza di una programmazione anticipata e scaglionata;
o più in generale, criticità organizzative e gestionali che rallentano il processo di prenotazione e di erogazione delle prestazioni, anche a causa del numero limitato di strutture disponibili.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale INTERROGA la Giunta regionale per sapere:
1. Qual è la situazione attuale, suddivisa per provincia, in merito ai tempi medi di attesa per l’accesso alle visite di idoneità sportiva agonistica, con particolare riferimento alle strutture pubbliche afferenti al SSR.
2. Se la Regione intende attuare azioni concrete per potenziare il servizio di medicina sportiva, alla luce del suo valore preventivo, educativo e di tutela della salute dei giovani.
Presentata alla Presidenza il 25/06/2025
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