Viabilità: Conficoni (Pd), cdx fermo a spot, messa in sicurezza ex sp 21 ancora bloccata

Pubblicato il mercoledì 18 Mag 2022

18.05.22 «Dopo quattro anni di governo e un elenco spropositato di promesse, l’ammodernamento della rete viabilistica nel pordenonese è fermo agli spot e viene utilizzato strumentalmente dal centrodestra come leva elettorale. Un esempio è l’ex sp 21 di Bannia: nonostante i ripetuti e frequenti incidenti, la sua messa in sicurezza è ancora solo una intenzione dell’amministrazione regionale». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), a margine della risposta all’interrogazione attraverso la quale si chiedeva alla Giunta regionale di chiarire la situazione sulla messa in sicurezza dell’ex sp 21 tra i Comuni di Fiume Veneto e di San Vito al Tagliamento (Sr Pn 21 di Bannia)”.

«L’ex sp 21 rappresenta una rilevante arteria di collegamento tra due importanti comuni del pordenonese, Fiume Veneto e San Vito al Tagliamento e necessita di interventi urgenti di messa in sicurezza, come purtroppo dimostrano le cronache da ormai troppo tempo. Però, sollecitato in Aula dalla nostra interrogazione, l’assessore alle Infrastrutture, Pizzimenti, ha dato una risposta decisamente deludente. Pur rinnovando la volontà di mantenere gli impegni presi con i cittadini e con gli enti locali, di fatto non offre elementi nuovi rispetto a quelli negativi già messi in luce solo poche settimane fa in Consiglio regionale a seguito di un’altra interrogazione sul tema della viabilità. Tre anni dopo il vincolo apposto dalla Soprintendenza ai tre ponticelli di cui viene impedita la demolizione, infatti, la messa in sicurezza dell’ex provinciale 21 è ancora un miraggio, perché al di là di questo problema, il progetto esecutivo non è ancora stato approntato. Questo acclara come alle tanto sbandierate promesse non stiano seguendo dei fatti concreti» afferma Conficoni. «E questa, purtroppo, è una delle infrastrutture che non vanno: ricordiamo la rotatoria in località Rivatte per la quale è finanziata solo la progettazione e la variante di Fiume Veneto. Visto che siamo al quarto anno di legislatura, ormai l’obiettivo appare decisamente chiaro, ossia arrivare alle elezioni regionali e comunali del 2023 potendo dire ai cittadini che si sono smosse le acque, ma di fatto non ci sarà nessun cantiere aperto per quell’opera, su cui sarebbe opportuno confrontarsi con la cittadinanza». Infine, conclude Conficoni, «c’è il nodo di Cimpello, completamente dimenticato nonostante le rassicurazioni fornite ai firmatari la petizione ricevuti in Consiglio regionale, e il nuovo ponte sul fiume Meduna, la cui realizzazione è ugualmente bloccata non solo per l’aumentato costo delle materie prime ma soprattutto per l’incapacità del Comune di Pordenone di proseguire nella progettazione».

Ne parlano

Nicola Conficoni

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