MORETTI: Relazione di minoranza DDL 165

Relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 165 Disposizioni in materia di finanze, relazioni internazionali, biodiversità, pesca sportiva, attività produttive, turismo, autonomie locali, sicurezza, lingue minoritarie, corregionali all’estero, funzione pubblica, lavoro, formazione, istruzione, famiglia, patrimonio, infrastrutture, territorio, viabilità, ambiente, energia, cultura, sport, animali di affezione e salute (Legge regionale multisettoriale 2022)

Signor Presidente,
Gentili colleghe e colleghi Consiglieri,
il Disegno di Legge n. 165 contiene una molteplicità di modifiche normative su diverse tematiche che, per la gran parte dei suoi articoli, si sostanzia in aggiustamenti e correzioni di norme vigenti (anche di recente approvazione), differimenti e proroghe di termini temporali per la richiesta di contributi o rendicontazione delle spese, ovvero riammissione di termini e riprogrammazione degli interventi.
Ci chiediamo allora perché non prendere in considerazione un differimento generale dei termini per la rendicontazione di tutte le opere finanziate da contributi regionali, considerate le richieste ultimamente emerse dagli enti locali.
La discussione, tutto sommato esauritosi in un tempo breve, del Disegno di Legge nelle commissioni di merito conferma l’ordinarietà della maggior parte delle proposte normative in esso contenute.
Sempre nelle commissioni di merito, il provvedimento è stato inoltre arricchito di ulteriori proposte presentate dalla Giunta che, per la gran parte, vanno a correggere singoli aspetti normativi determinati dalla quotidiana esperienza nell’applicazione delle norme stesse.
Alcune modifiche normative danno risposta a specifiche sorte a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, andando incontro alle necessità dei rifugiati provenienti dal quel paese e che hanno trovato accoglienza nella nostra regione, sono state apportate alcune modifiche alla legge sulla famiglia, assicurando il totale abbattimento delle rette per i bambini ucraini accolti nelle strutture della prima infanzia.
Sempre in tema di conseguenze della crisi scoppiata a seguito della guerra provocata dall’invasione russa in Ucraina, ricordiamo lo stralcio dal testo originario del Ddl dell’articolo 1 (poi approvato d’urgenza con un apposito Ddl nella seduta dello scorso 11 maggio), frutto di una richiesta pressante che come Gruppo del PD avevamo fatto in occasione della discussione, nella seduta dello scorso 27 aprile, della mozione n. 333 sul sostegno alla zootecnia e al settore agricolo colpito dal blocco delle esportazioni alimentari provenienti dall’Ucraina, poi approvata all’unanimità dal Consiglio.
Nelle singole commissioni di merito, come Gruppo del PD abbiamo dato un voto di astensione su quasi tutti gli articoli, tranne su quelli relativi alla tematica ambientale sui quali abbiamo espresso un voto negativo. In particolare, una forte contrarietà riguarda la disposizione prevista dall’articolo 73 (64 nella versione originaria), dove si elimina il parere preventivo del Consiglio comunale nel caso in cui il progetto dell’impianto energetico (per cui viene richiesta l’autorizzazione all’esercizio) preveda una variante dello strumento urbanistico. Una previsione inaccettabile, nel momento in cui si va a limitare l’autonomia decisionale e una competenza primaria dei Comuni.
Numerosi dubbi inoltre permangono sugli articoli del provvedimento relativi alle questioni ambientali e di governo del territorio, dubbi e problematiche che non sono stati superati anche dopo gli interventi esplicativi dell’Assessore: in particolare, sulle questioni relative al recepimento della legge nazionale n. 34/2022 nella Legge Regionale 19/2009, che qualifica l’installazione di impianti fotovoltaici e solari termici quali interventi di manutenzione ordinaria semplificandone l’installazione anche in zone urbanistiche A e B0, abbiamo rimarcato la richiesta di chiarezza nella norma regionale, chiedendo che la norma nazionale sia recepita anche negli aspetti di dettaglio e non solo nel principio generale. La tutela dei beni vincolati quali palazzi storici, ville, deve essere chiara anche nella legge regionale, così come deve essere chiarito quali tipi di impianti possono essere installati: diversamente si lascerebbero le amministrazioni locali in balìa delle contraddizioni tra normativa statale e regionale, oppure, prendendo alla lettera la nuova definizione della legge regionale, non garantiremo la tutela di beni di elevato valore storico, architettonico e paesaggistico.
Per quanto riguarda i temi di competenza della V Commissione, abbiamo evidenziato l’assoluta inconsistenza dell’ennesimo annuncio dell’Assessore alla cultura in merito alla prossima apertura del MESS – Museo etnografico di storia sociale del Friuli Venezia Giulia – che conferma la pochezza della progettualità di questa amministrazione regionale basata finora in gran parte solo su annunci ma priva di concretezza. Vale la pena ricordare che la creazione, sulla carta, di questo museo – che avrebbe dovuto sostituire l’Erpac, ipotesi poi rientrata – risale al 2019, ma da allora si è solo assistito a dichiarazioni e nulla più.
Discorso a sé merita l’articolo 15, che tratta della nuova società regionale FVGPLUS: non ci sorprende in alcun modo la proroga di sei mesi dei termini per l’affidamento diretto a Banca Mediocredito FVG del servizio di Segreteria del Fondo per lo sviluppo, per l’unificazione di tutti i fondi gestiti dal Comitato di gestione, e di quello per la validità della disciplina transitoria, che assicura alle imprese l’accesso a tutte le misure previste dalla LR 3/2021.
L’avevamo detto durante l’esame della LR n. 2/2022 (approvata il 22 febbraio): avevamo ampiamente evidenziato da subito la complessità delle operazioni relative alla dismissione della partecipazione regionale in Banca Mediocredito (con gli annessi adempimenti giuridici, contabili e amministrativi) e come i termini previsti dalla Giunta fossero troppo ottimistici, impossibili da ottemperare.
Così è stato, e chissà a quante proroghe ancora assisteremo…
Abbiamo condiviso invece l’emendamento presentato dalla Giunta in II Commissione sull’estensione dell’ambito di applicazione delle disposizioni sull’operatività dei Consorzi di sviluppo economico nelle zone D2 e D3 anche nelle zone miste, in cui l’area industriale o artigianale è integrata, urbanisticamente, con l’area commerciale. Rileviamo altresì come vi sono anche altre realtà del territorio regionale che presentano altrettanti forti criticità e che potrebbero, all’interno di un ragionamento complessivo, anch’esse risultare destinatarie del medesimo intervento.
In conclusione, ribadendo il carattere pressoché ordinario della proposta normativa che il Consiglio regionale si appresta ad esaminare, valuteremo la nostra posizione finale in Aula a seconda dell’andamento del dibattito e dell’eventuale accoglimento degli emendamenti che come Gruppo presenteremo nel corso della discussione.

Diego Moretti

Trieste, 18 maggio 2022

3452 - MOR Relazione_MIN_ddl 165