MORETTI: Relazione di minoranza sul DDL n. 188

Pubblicato il venerdì 27 Gen 2023

Relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 188 Incentivi per la diffusione di fonti energetiche rinnovabili

Presentato dalla Giunta regionale il 19 dicembre 2022

Egregio presidente, gentili colleghe e colleghi,
si arriva in aula con il presente disegno di legge dopo un iter breve e anomalo per un intervento che ha una portata economica di assoluto rilievo: di fronte alle manovre finanziarie del 2022 forse non sorprendono più di tanto 100 milioni di euro, risorse impegnate in un unico provvedimento che ha costretto l’assessore Roberti, durante la discussione in IV Commissione consiliare del Ddl, ad affermare che le Ater avranno a disposizione <>, quasi a rappresentare il fatto che così ingenti somme vengano impegnate in modo approssimativo solo per enunciazioni e senza una pianificazione chiara.
Anche in questo caso, la fretta e l’approssimazione che si rileva nel testo e nel percorso che ha portato al suo approdo in aula, fa rilevare come vi siano vuoti sostanziali, che né un regolamento né un bando potranno colmare, e quindi senza la garanzia che quest’aula possa intervenire su questioni ancora da chiarire.
D’altra parte questo non ci stupisce, dopo aver verificato che né le associazioni di categoria né gli ordini professionali sono stati interpellati per la stesura di questo provvedimento, visti i temi relativi al reperimento delle materie prime, alla disponibilità delle imprese, in una parola non ci si è posti i temi della vera e propria fattibilità e della complessiva ricaduta di una norma di questa portata.
In questa fase non possiamo non ribadire i temi già segnalati in IV commissione durante l’illustrazione e la discussione sul Ddl, questioni che hanno costretto il presidente Fedriga ad annunciare durante l’illustrazione degli emendamenti modificativi che vedremo in Aula.
Le questioni aperte, ad oggi, sono ancora diverse:
. non vi ancora nessuna definizione di priorità di intervento per la prima casa, prevedendo oggi la possibilità di intervenire su più unità immobiliari. Vi è il forte rischio che questi interventi siano inutili dal punto di vista dell’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare, poiché permettono di produrre energia su immobili che energia non ne utilizzano, lasciando così indietro le prime case e le famiglie che più necessiterebbero di un risparmio sulle proprie bollette: le stesse famiglie in cd. “povertà energetica”, signor presidente, che più stanno soffrendo l’aumento delle bollette di questi mesi;
. è per questo che non consideriamo corretta ed equa la previsione di cui all’articolo 4, comma 2: quale famiglia in condizioni di precarietà economica potrà concedersi il lusso di rischiare un investimento così significativo, non avendo la certezza di ottenere il sostegno all’investimento?
. è giusto ed equo non prevedere un limite reddituale o patrimoniale per l’accesso al contributo? Crediamo che una misura di questo tipo non possa fermarsi all’obiettivo, pur importante e unanimemente condiviso, di sostenere la transizione energetica, ma il vero tema è mettere tutti i cittadini nelle condizioni di poter prendere parte attivamente al processo di transizione.
In merito ai possibili beneficiari di provvedimenti di questo tipo, nell’ultimo anno l’Aula ha licenziato più provvedimenti, rivolti a diversi beneficiari, per interventi di efficientamento energetico e autoproduzione: associazioni sportive, enti pubblici, imprese e, ora, soggetti privati. Rimangono però esclusi soggetti che affatto secondari rispetto al ruolo svolto nel sistema regionale: le residenze per anziani, le ASP, le strutture collettive anche di proprietà privata che sono attività economiche ma non sono vere e proprie attività produttive, e le stesse parrocchie, titolari di immobili ed edifici di culto che potrebbero rientrare tra i beneficiari di tale provvedimento.
Manca in tal senso un coordinamento fra tutti questi interventi e, probabilmente, fra i diversi assessorati titolari dei singoli interventi che, è un dato di fatto, non potranno dare una risposta complessiva e sistemica al tema della conversione energetica.
Sempre in tema di beneficiari del presente provvedimento va chiarito bene quanto oggi il testo identifica come beneficiario: in base al testo licenziato dalla Commissione, sono beneficiari solo coloro che hanno un titolo formale riconosciuto in atto registrato, quale, ad esempio, la proprietà. L’Agenzia Entrate però, con una specifica Circolare, ha chiarito che beneficiari di detrazione fiscale possono essere anche i titolari della spesa pur non intestatari dell’immobile quali, ad esempio, coniugi, inquilini o comodatari. Un vuoto, questo, che riteniamo fondamentale che sia sanato.
Infine, rispetto agli emendamenti annunciati in IV commissione dal presidente Fedriga, siamo perplessi per come potranno realizzarsi interventi su condomini di nuova costruzione: come saranno conteggiate e rendicontabili le spese sostenute dalle imprese di costruzione? Con quali modalità sarà gestito il nuovo in caso di imprese? Sono temi che, anche se per ora solo annunciati, non sono secondari rispetto ad un provvedimento di questa portata.
In conclusione, una breve riflessione di carattere generale: questa norma è stata annunciata in pompa magna in autunno dal presidente della Regione e da allora sta creando importanti aspettative tra i cittadini del Friuli Venezia Giulia, soprattutto in considerazione dell’attuale periodo di incertezza sui costi dell’energia. Arriviamo oggi, a fine gennaio, a oltre tre mesi e mezzo dall’annuncio e alla vigilia dell’appuntamento elettorale di rinnovo del Consiglio regionale che si terrà ai primi di aprile, a discutere di un provvedimento che contiene ancora troppi interrogativi aperti e alcuni punti che vanno in una direzione non condivisa, soprattutto in virtù della portata finanziaria del provvedimento.
Abbiamo poi avuto l’opportunità, in questi mesi, da legislatori di questa legge, di leggere e trovare risposte di alcuni dei quesiti aperti sui alcuni quotidiani locali mentre oggi, alle domande che abbiamo posto in commissione, non ci sono ancora né risposte né soluzioni, rimandando ancora la chiarezza ad un bando che non sul quale il Consiglio non potrà in alcun modo esprimersi.
Per queste ragioni auspichiamo che il dibattito d’Aula permetta di chiarire e definire i nodi che la discussione in commissione ha lasciato aperti, dai quali dipenderà il nostro atteggiamento finale sul presente provvedimento.

Diego Moretti

4209 - MOR Relazione di minoranza DDL 18827

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