COSOLINI: Relazione di minoranza DDL 178

Pubblicato il venerdì 21 Ott 2022

Relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 178 Misure finanziarie multisettoriali

Presentato dalla Giunta regionale il 5 ottobre 2022

Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,
per poter effettuare una valutazione del provvedimento oggetto d’esame dell’aula, innanzitutto è necessario chiarire che il DdL non rappresenta affatto una cosiddetta “best practice” legislativa. Il modo di procedere lo abbiamo ben conosciuto in questi quattro anni e mezzo, ma ancor più che in passato in questa occasione il testo consegnato all’attenzione e al lavoro del Consiglio a inizio ottobre poco aveva in Comune con quello che esaminiamo oggi, e i cambiamenti certo non sono opera del ruolo attivo istituzionale dell’Aula.
Mentre il Presidente del Consiglio regionale si prodiga in giro per l’Italia e anche in sedi europee nella narrazione di una Regione da primati in tema di qualità legislativa, alla prova dei fatti anche stavolta ci troviamo difronte a un provvedimento che parte in un modo e poi a forza di maxi-emendamenti viene stravolto assumendo tutt’altro tenore. I dati sono evidenti: ci è stato depositato un testo con una manovra di una cinquantina di milioni, poi una serie di emendamenti portati dalla Giunta in sede di Prima Commissione ha quadruplicato il valore delle risorse arrivando a 214 milioni, e poi ieri una nota stampa ci comunica che la manovra cresce ulteriormente con emendamenti per altri 64 milioni….
Delle due l’una: o siamo difronte a continua improvvisazione e si procede per approssimazioni successive, oppure il ruolo del Consiglio, dell’opposizione e della stessa maggioranza, è di fatto sempre più marginale visto che gli è sostanzialmente sottratta una funzione di indirizzo e la possibilità di un effettivo approfondimento dei contenuti della norma.
Propendo più per la seconda, anche perché è ormai evidente che ciò che comanda in questo modo di procedere è un’efficace strategia comunicativa, un annuncio forte alla settimana insomma, che come vedremo in particolare stavolta lancia quello che dai titoli sarebbe un grande provvedimento ma che alla prova dei fatti è al momento un guscio vuoto.
Certo è bene che in una situazione economica e sociale che presenta evidenti e forti criticità la Regione disponga di una massa di risorse senza precedenti e certo tutta una serie di misure vanno nella direzione di alleviare il peso di questa situazione in diverse componenti della comunità regionale: mi riferisco agli interventi che, rivolti agli enti locali e ad una platea diversificata di soggetti impegnati sul territorio, intendono mitigare gli effetti dell’aumento dei costi energetici, e mi riferisco alla misura per consentire la dilazione dell’acconto IRAP.
Ciò detto però è inevitabile sottolineare due aspetti su cui la nostra valutazione rimane critica:
– tendete ad arrivare tardi, e questo succede anche per l’ostinata indisponibilità a considerare emendamenti che in più occasioni, e in particolare ultimamente nella manovra di maxi assestamento estivo, avevamo portato come contributo in Aula: vi erano proposte tempestive ed efficaci rivolte alle imprese, ben oltre il bonus di 1000 euro legato fra l’altro ad una condizione, quella del caro energia nel primo semestre, che esclude tante piccole attività che però in questi ultimi mesi sono messe in crisi da aumenti abnormi dei costi energetici, e rivolte ad altre componenti della comunità regionale
– e arrivate tardi recuperando con un annuncio forte, perché a questa Giunta non fa difetto certo l’efficacia della comunicazione, ovvero quello dei 100 milioni per i privati per un “ecobonus” regionale. Ad apprendere la notizia è indiscutibile come fra i cittadini sia cresciuta un’attenzione e un’immediata e diffusa richiesta di informazioni su uno strumento importante e che certo nelle aspettative di chi è fuori dal palazzo poteva essere quasi immediatamente disponibile. Avessero potuto chiedere approfondimenti all’Assessore competente, quello all’Ambiente, si sarebbero sentiti rispondere che……non ne sapeva nulla! Per fortuna i destinatari di questa risposta sono stati solo i Consiglieri componenti della Quarta Commissione!
La realtà è che i 100 milioni sono solo un comunicato stampa: non c’è una norma, non c’è un contenuto abbozzato, semplicemente il rinvio ad una successiva legge che a quanto pare sarà successiva ad una norma nazionale. Allora, al di là dell’effetto annuncio, certo si poteva fare in Stabilità 2023, magari avendo alcuni elementi in più, e dire con chiarezza che ci vorranno almeno diversi mesi perché una misura di questa portata diventi effettivamente operativa.
Nel frattempo è bene ricordare le proposte concrete presentate da tutte le forze di opposizione e pervicacemente bocciate a luglio, in particolare proprio su energia e ambiente, nel frattempo è bene ricordare la miseria del 3% su 800 e passa milioni destinata alla grande questione ambientale: vi abbiamo formulato proposte, tutte respinte, per arrivare al 10% data l’attualità del tema fra stravolgimenti climatici, siccità e incendi ma niente…: l’Assessore “ingrassava” quel 3% mettendo dentro i fondi per abbattere costo di benzina e gasolio, certo non una misura ambientale !
Questi sono i nodi di fondo anche in questa manovra, mitigati magari ma non superati e risolti da interventi che pure valutiamo comunque utili per alleviare il peso su enti pubblici, sistema sanitario, realtà associative dato dall’aumento dell’energia.
Purtroppo la crisi energetica sta colpendo molti settori. Tra questi merita una particolare attenzione quello degli impianti natatori e termali a rischio chiusura come evidenziato dalla stampa recentemente. Pertanto, con un emendamento presentato in commissione abbiamo inteso porre la questione ufficialmente dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi e quindi, a fronte del ritiro in via collaborativa del nostro emendamento, ci aspettiamo che la Giunta riformuli pure una misura per venire incontro alle difficoltà palesate nelle settimane scorse dai centri natatori e dalle piscine termali, come ad esempio quelli di Arta Terme e Grado, sui quali i colleghi Consiglieri del PD avevano presentato apposite interrogazioni per fare chiarezza sulla situazione e per scongiurarne la chiusura.
Presentiamo anche alcuni altri emendamenti per intervenire con analoghe misure nei confronti di altri soggetti che rischiano di dover sospendere o cessare la propria attività a beneficio della comunità perché strangolati dal caro energia.
Soprattutto però presentiamo due diversi pacchetti di emendamenti per intervenire efficacemente e tempestivamente verso i soggetti più colpiti in questa fase, e che in questa manovra non trovano le risposte immediate in cui necessitano:
a) Le famiglie e i cittadini che stanno precipitando nella povertà, quella vera, pesante, immediata, come ci evidenziano in questi giorni autorevoli fonti di dati sulla situazione sociale, e che certo non traggono sollievo da annunci da 100 milioni….. Servono BUONI ENERGIA e BUONI SPESA per le fasce più deboli, da mettere immediatamente in circolazione e in questo senso vanno le nostre proposte
b) Le imprese, per le quali cerchiamo ancora una volta di andare oltre i bonus da 1000/1500 euro, poca cosa che tra l’altro arriverà ad una platea molto minore di quella che sta soffrendo il caro energia. Qui le misure sono 3: un bonus significativo a chi nel commercio, nell’artigianato, fra pubblici esercizi ed alberghi, sta in questi mesi subendo aumenti di portata estremamente significativa che rischiano di metterlo in ginocchio, e qui sostenere con 10.000 euro chi ha avuto aumenti di 20/30.000 è molto diverso, ammetterete, che fargli arrivare 1000……. La seconda misura interviene rimpinguando risorse insufficienti per gli investimenti in campo energetico in particolare per le imprese manifatturiere, e qui la norma c’è, l’art 77bis della 3/2021, Sviluppo Impresa, ma le risorse stanziate sono largamente insufficienti. La terza infine vuole sostenere investimenti di minore portata, realizzati da micro e piccole imprese, per misure di ammodernamento energetico, e quindi contribuire ad una mitigazione strutturale dei costi dell’energia.
Il Gruppo del PD come al solito si sforza di presentare delle proposte precise e concrete migliorative dei documenti in discussione utilizzando le notevoli risorse ancora parcheggiate per poter venire incontro alle esigenze di diversi settori che stanno soffrendo il “caro bollette”.
E come sempre, anche stavolta il nostro voto finale dipenderà dall’atteggiamento della Giunta e della maggioranza durante la discussione dei documenti sottoposti all’esame dell’aula, in particolare verso gli emendamenti che depositiamo con spirito collaborativo per l’esclusivo bene della nostra comunità regionale. È spesso capitato di vederli respingere e poi magari ritrovarne i contenuti a distanza di alcuni mesi in proposte di giunta e maggioranza: non ne facciamo una questione di primogenitura, vorremmo semplicemente che gli interventi fossero tempestivi perché questo è ciò che serve oggi. Vedremo se questa consapevolezza sarà condivisa e se stavolta, invece che guardare solo alla provenienza dei firmatari, farete lo sforzo di misurarvi con i contenuti.

Roberto Cosolini

Trieste, 21 ottobre 2022

3997 - COS relazione DDL 178

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