Violenza donne: Celotti (Pd), necessario potenziare reti operative

Pubblicato il mercoledì 06 Dic 2023

06.12.23 «Il contrasto alla violenza sulle donne deve poggiare su una solida base che faccia leva su reti operative e sinergie tra servizi sociali, centri di ascolto, servizi sanitari di primo accesso, i medici di base e centri antiviolenza e forze dell’ordine, affinché sia efficace e veloce la presa in carico delle vittime di violenza». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) a margine della seduta odierna della 3ª commissione Salute, riunita per esprimere un parere sulla deliberazione di Giunta relativa al regolamento sulle donne vittime di violenza.

«Per garantire una reale presa in carico – continua Celotti – vanno costruiti e resi strutturali percorsi territoriali per rinforzare le reti, condividere un linguaggio comune, diffondere la conoscenza delle procedure di segnalazione e attivazione dei servizi di tutela. Sono certamente positivi i finanziamenti dei servizi antiviolenza, sia di sportello che di accoglienza, ma adesso bisogna anche lavorare al potenziamento della fase di emersione, a partire dalla questione, fondamentale, della formazione, che richiede protocolli con le forze dell’ordine e con la magistratura per avviare corsi che valorizzino le ormai consolidate competenze presenti a livello regionale. La formazione va estesa anche al personale sanitario, alle assistenti sociali, alle amministratrici e agli amministratori locali, che sempre più spesso vengono individuati come punti di riferimento cui chiedere consigli e aiuto dalle donne in difficoltà. Quindi è necessario aumentare i fondi regionali stanziati per la formazione».

Secondo Celotti «diventa fondamentale anche il ruolo dei consultori, sia rispetto alla funzione di sostegno psicologico ai giovani, sia rispetto ai percorsi di educazione a una sessualità consapevole e al rispetto che dovrebbero essere potenziati nelle scuole, ma anche per il supporto alle vittime prese in carico dalla rete antiviolenza. È auspicabile – conclude – che le buone prassi del progetto Sunrise attivo nel territorio friulano vengano estese anche alle altre aree, a valere su una regia regionale che passa dall’istituzione dell’organismo tecnico scientifico previsto dalla norma del 2021».

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