Tpl: Santoro (Pd), personale allo stremo, Fedriga non ha saputo garantire servizio

Pubblicato il giovedì 06 Apr 2023

UDINE 27.03.23 «Ben 2.400 corse saltate nell’area udinese, delle quali 1.700 solo in città, da settembre a dicembre 2022, turni estenuanti che durano anche 12 ore, paghe miserrime nettamente inferiori alle previsioni del contratto nazionale (-12%) e sopra a tutto questo un mancato controllo da parte della Regione (e del Comune di Udine) che non ha vigilato sulla gara. È questa la drammatica situazione del trasporto pubblico locale, un servizio basilare che la giunta Fedriga e quella Fontanini non hanno saputo garantire e sulla quale tenta di far calare un velo di silenzio». Lo afferma la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd), già assessore regionale ai Trasporti, oggi presente al sit in dei dipendenti di Arriva Udine, fuori dal deposito di via del Partidor, in occasione dello sciopero del trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano indetto dalle segreterie di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisa.

«La situazione descritta da dipendenti e sindacati, e ormai resa evidente dai fatti, è inaccettabile. Mancano le condizioni basilari di un’organizzazione che dovrebbe garantire ritmi e condizioni di lavoro accettabili. I primi a pagarne le conseguenze sulla propria pelle sono i lavoratori e con loro migliaia di pendolari, tra cui molti giovani studenti» accusa Santoro. Su questa situazione, continua l’esponente dem, «pesa la grave inerzia del sindaco Fontanini dato che il comune di Udine è nel consiglio di amministrazione ed esprime il vicepresidente, ma anche la giunta Fedriga vista la competenza sui trasporti e il dovere di vigilare sulla corretta applicazione del contratto di tpl che la Regione ha sottoscritto con l’azienda Tpl Fvg, di cui Arriva fa parte. Infine – conclude Santoro – il velo di silenzio: a fronte di un accesso agli atti per conoscere la situazione del tpl, l’amministrazione regionale sta tentando di tergiversare dando risposte parziali alle legittime richieste di un consigliere regionale ed evitando i nodi più spinosi, forse in attesa che la legislatura si chiuda definitivamente, pensando evidentemente di nascondere i problemi sotto il tappeto»

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