Scuola: Da Giau (Pd), si trovi dialogo su vicenda Itst Kennedy, studenti non siano danneggiati

Pubblicato il lunedì 20 Feb 2023

19.02.23 «Le difficoltà di dialogo tra la dirigente scolastica, i rappresentanti in consiglio di istituto e le rappresentanze sindacali, di cui siamo venuti a conoscenza direttamente e tramite la stampa in questi giorni, ci preoccupano e non possiamo che chiedere che le fratture siano immediatamente ricomposte per non compromettere il servizio alle famiglie, danneggiare i ragazzi e mettere in cattiva luce una scuola che rappresenta certamente un nodo importante del sistema di istruzione tecnica di Pordenone e del territorio». Lo afferma la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd) in relazione all’ «incresciosa» situazione venutasi a creare nei giorni scorsi con l’intervento dei Carabinieri in occasione della seduta del consiglio di istituto dell’Itst Kennedy, per identificare genitori e insegnanti che, nel rispetto della normativa, chiedevano di assistere al consiglio di istituto.

«La scuola – sostiene Da Giau – dovrebbe essere luogo elettivo di educazione alla responsabilità e al rispetto di regole e ruoli e non certo scenario di intemperanze e prevaricazioni. Gli episodi riferiti dalle rappresentanze sindacali sono tanto gravi quanto incomprensibili nelle motivazioni che li avrebbero potuti determinare. La scelta meditata e sofferta del consiglio di istituto di non procedere all’approvazione del programma annuale è senz’altro segnale di estrema difficoltà in cui i rappresentanti di insegnanti, genitori e alunni si trovano e nel contempo di volontà di richiamare l’attenzione perché si possa arrivare quanto prima a ricucire i rapporti in modo costruttivo». L’auspicio, conclude Da Giua, «è quindi che tutte le figure coinvolte, per le loro competenze e responsabilità, si interroghino quindi su quali inadempienze possano aver portato a questa situazione e si impegnino a sanarle quanto prima per portare a temine serenamente tutte le attività scolastiche da qui alla fine dell’anno, senza privare gli alunni di alcuna opportunità».

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