20.02.23 «Una delle lezioni che l’esperienza della pandemia covid ci avrebbe dovuto lasciare è la necessità di un sistema di sanità territoriale forte e rispondente alle necessità di cura. Nei due anni di emergenza sono emersi vecchi e nuovi problemi che purtroppo, nonostante tutto, continuano a perpetuarsi in molti casi, come nei distretti dell’Asfo indeboliti e svuotati di funzioni, dove su cinque c’è un solo direttore di ruolo e uno a tempo pieno con tre sedi vacanti». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) commentando la situazione del sistema sanitario nel territorio dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo).
«Per anni le scelte politiche della Giunta Fedriga e quelle tecniche perpetrate dall’ex dg dell’Asfo, Polimeni (voluto e difeso fino allo stremo da Riccardi e dal centrodestra, Lega e Fdi compresi) hanno penalizzato i distretti sanitari. La questione dell’indebolimento resta tutt’ora sul tappeto con la necessità di invertire la rotta. A Sacile, tra le varie questioni aperte, ci sono il mancato rafforzamento della salute mentale prevista nel precedente atto aziendale con il raddoppio dell’orario di operatività rimasto nei cassetti, senza dimenticare il grave ritardo nella spesa dei fondi per la ristrutturazione di alcuni padiglioni stanziati cinque anni fa per ricavare il centro polifunzionale per la disabilità, aumentare i posti letto delle cure intermedie e potenziare la riabilitazione. Anche ad Azzano Decimo la sede del distretto non è ancora stata ampliata rafforzando i servizi. Resta di fondo l’immagine di una politica, perseguita da Fedriga e dalla sua Giunta, che di fatto considera i residenti nel Friuli Occidentale come cittadini di serie B. Tutto sotto gli occhi degli esponenti locali del centrodestra che, dopo 5 anni di colpevole silenzio, hanno iniziato a occuparsi della sanità solo ora, in campagna elettorale».
