Sanità: Santoro (Pd), troppe ombre su bilancio Asufc, Giunta chiarisca in Consiglio

Pubblicato il mercoledì 03 Ago 2022

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03.08.22 «Le dichiarazioni del direttore dell’Asufc, Caporale, lasciano attoniti e alimentano una forte preoccupazione sulla gestione e tenuta del sistema. Ci sono troppe ombre sui costi sostenuti dall’Azienda, a partire dal personale a quelli legati alla gestione dell’emergenza covid, fino al ricorso del privato accreditato. È necessario che assessore alla Salute e direttore dell’Asufc chiariscano innanzitutto al Consiglio, la situazione dei conti, di cui sappiamo troppo poco». Lo afferma la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro, componente della 3ª commissione Salute, annunciando un’interrogazione alla giunta regionale affinché venga chiarita in sede di commissione consiliare la situazione del bilancio dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc).

«Una questione allarmante come un buco da 130 milioni non può essere lasciato a delle dichiarazioni che lasciano troppi interrogativi. È necessario prendere visione dei documenti che suffragano queste allarmanti affermazioni, a partire dal decreto di adozione della previsione del bilancio» continua Santoro. «Va chiarito innanzitutto che i dati resi noti oggi dal direttore dell’Asufc sono riferiti al primo trimestre e l’assestamento copre 31 dei 58 milioni di buco citati da Caporale. È tuttavia necessario avere un dettaglio dei costi relativi alla gestione dell’emergenza Covid, a partire dai farmaci, passando per il mantenimento dei presìdi, quindi costi del personale, della logistica con le spese per gli spazi affittati all’ente fieristico a Martignacco e a Gemona». Poi, evidenzia ancora Santoro, «va fatta chiarezza sulla voce riguardante il turn over del personale, che non può essere certo compresa nell’aumento dei costi» e ancora «l’aumento dell’attività ordinaria che non si dimostra se non indirettamente con l’aumento degli introiti dei ticket, ma con l’aumento dei volumi di attività. Infine – conclude – resta il capitolo del ricorso al privato accreditato da chiarire attraverso un quadro economico di quanto sia efficace per ridurre le liste di attesa e di quali discipline specialistiche e quali prestazioni. Se, infine, fosse vera l’informazione che gli ambulatori per le visite specialistiche al policlinico Città di udine potrebbero essere sospese per ferie, anche quella che, chi governa la sanità, considera un’“ancora di salvezza”, allora la situazione si potrebbe complicare ancor più».

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