Politiche casa: Santoro (Pd), tra mutui obbligatori e limiti assurdi, con Fedriga il diritto all’abitazione non è garantito

Pubblicato il mercoledì 05 Ott 2022

05.10.22 «In un momento storico straordinario e di forti difficoltà la Giunta Fedriga anziché dare risposte ai cittadini su una questione primaria come il diritto alla casa, mette in campo un programma per la casa ordinario che non solo non offre soluzioni, ma che mette i bastoni tra le ruote facendo diventare la casa un lusso, soprattutto per i giovani, obbligandoli a fare mutui anche dove non necessario e ponendo assurdi limiti legati alle dimensioni delle abitazioni, assolutamente distaccati dalla situazione reale del nostro territorio». Lo afferma la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) a margine della seduta odierna della 4ª commissione riunita per dare il parere sul piano annuale delle politiche abitative.

«Se a parole la Giunta Fedriga garantisce attenzione a giovani e famiglie, di fatto sta aggiungendo difficoltà su difficoltà. L’obbligo del mutuo è un’assurda iniquità nei confronti dei giovani che magari hanno ereditato una casa dalla nonna e per sistemarla vengono costretti da questa Giunta a fare un mutuo, con tutte le difficoltà nel contrarlo». Inoltre, aggiunge Santoro «viene posto un altro limite assurdo, rilevato addirittura da una parte del centrodestra (il consigliere di Fdi, Lippolis) che riguarda un limite sulla metratura, favorendo l’acquisto di appartamenti in città e limitando quella in zone montane e periferiche, dove generalmente si trovano immobili di dimensioni ben superiori a quelle fissate dalla legge del centrodestra». Infine, Santoro solleva anche la questione delle barriere architettoniche nelle abitazioni Ater: «Nell’ambito della discussione sulla legge per gli interventi a favore delle persone con disabilità, avvenuta proprio ieri, i rappresentanti delle Ater hanno lamentato la carenza di investimenti per l’eliminazione delle barriere architettoniche. La Giunta dovrebbe chiarire che cosa ne è dei 62 milioni di euro provenienti dal Pnrr: si teme di perdere i finanziamenti perché le Ater potrebbero non riuscire ad approvare i progetti a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime».

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