Politiche casa: Moretti-Santoro (Pd), Lega calpesta diritti costituzionali di uguaglianza

Pubblicato il martedì 28 Giu 2022

 

TRIESTE 28.06.22 «Dopo la sceneggiata della Lega nelle commissione del 16 maggio scorso, oggi è andato in scena il secondo atto di una commedia dell’assurdo, un imbarazzante ed ennesimo capitolo della propaganda leghista che per seguire la propria ideologia calpesta i principi basilari della Costituzione, ignorando l’ordinanza del 2 marzo 2021 del tribunale di Udine, in merito al regolamento per gli incentivi a sostegno delle locazioni, e continuando a discriminare i cittadini del Fvg introducendo assurdi principi di discrezionalità». Lo affermano i consiglieri regionali del Pd, Diego Moretti e Mariagrazia Santoro a margine della seduta odierna della IV commissione riunita per esprimere il parere sulla delibera di giunta n. 849/2022 che introduce modifiche al regolamento che disciplina gli incentivi a sostegno delle locazioni per la prima casa, a favore dei cittadini meno abbienti, sul quale il tribunale di Udine aveva ordinato alla Regione di modificare il regolamento (approvato con DPReg. 66/2020) nella parte relativa alla presentazione della documentazione attestante di non possedere abitazioni nel Paese di origine e di provenienza da parte dei cittadini extra europei.

«Questa seconda delibera – aggiunge Santoro – raggiunge livelli inaccettabili dell’agire amministrativo. Questa “roba” che ci viene presentata oggi, oltre a mantenere l’ideologia discriminatoria leghista, nega esplicitamente di fatto il riconoscimento dei principi costituzionali affermati dal giudice. A questo punto viene da chiedersi se la Lega, dall’assessore Pizzimenti ai consiglieri come Calligaris abbiano giurato sulla Costituzione oppure sullo statuto leghista».

Secondo il capogruppo Moretti «non è accettabile il livello di discriminazione e discrezionalità che si introduce con questa norma, dove sta al funzionario verificare, non si sa in base a quali criteri oggettivi, se il cittadino abbia fatto il possibile o meno per recuperare documenti che in realtà non dovrebbero nemmeno essere richiesti».

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