Migranti: Fasiolo (Pd), Gorizia pensi a diritti e dignità, non a punizioni

Pubblicato il martedì 22 Ago 2023

GORIZIA 23.08.23 «Gorizia, Capitale Europea della Cultura, dovrebbe declinare la sua “specialità” anche con riferimento all’accoglienza dei migranti. Perciò, davanti al fenomeno dell’immigrazione, che legittimamente preoccupa l’assessore alla Sicurezza, dovrebbe citare anziché l’articolo 46 del regolamento punitivo sui bivacchi la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo». Lo afferma la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) commentando la situazione dei richiedenti asilo a Gorizia.

«L’assessore richiama invece sui media di questi giorni, con la protervia di chi non sa trovare soluzioni ai problemi, l’applicazione del regolamento bivacchi, art.46. “I migranti dormono in strada? Non possiamo tollerare che la città si trasformi in un dormitorio”, “multe da 100 a 600 euro”, “ma con gradualità, prima informiamoli”. Grida manzoniane, minacce punitive facili da esternare, quando chi dovrebbe occuparsi della prima assistenza non si preoccupa invece di assicurare ai disperati della rotta balcanica o mediterranea elementi di prima necessità, cambio biancheria, acqua, sapone, materassi. Lo capiremo o no che il problema non è di forma, ma è un dramma strutturale internazionale e direi planetario a cui bisogna rispondere, a partire dal “piccolo”, con civiltà, con unità, parola ormai desueta? E che la soluzione difficile, complicata, sta nell’accoglienza diffusa e sostenibile? Purtroppo il governo locale, in linea con quello nazionale, sta dimostrando inadeguatezza e incapacità a far fronte alla gestione dell’emergenza. E proprio con il centrodestra strombazzante politiche antimigratorie i flussi sono quasi triplicati. È un tema epocale, non lo risolveremo di certo a Gorizia, ma cerchiamo almeno di gestirlo, a Gorizia come altrove, con dignità e nel rispetto delle persone. In questi giorni ho intercettato una trentina di ragazzi, stesi a gruppi sull’asfalto, davanti al valico della Casa rossa. Privi di tutto. Certo, una città capitale europea della cultura, dovrebbe citare anziché l’art 46 del Regolamento punitivo sui Bivacchi, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo»

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