Intervento del consigliere Mentil nel dibattito sull’immigrazione

Pubblicato il martedì 22 Ago 2023

Il dibattito sui migranti, i modi e i luoghi in cui collocarli, accoglierli e ospitarli non riesce a trovare una quadra, a partire da chi ha l’onere e l’onore di governare. E ad alimentare una situazione fin troppo caotica ci si mettono anche le dichiarazioni di chi come il consigliere regionale di Fi, Roberto Novelli, parla di isolamento in un luogo, la montagna, che contro l’isolamento combatte da troppo tempo. Nella sua ultima dissertazione, dopo aver sollevato critiche anche tra i suoi alleati, più che spiegare, Novelli giustifica. Giustifica una confusa soluzione che non tiene conto della situazione della montagna, di quello che vive quotidianamente. E non tiene conto del fatto che i migranti vanno ospitati, non rinchiusi come fossero pellerossa in una riserva indiana e che la montagna stessa non può essere considerata come una riserva indiana. Quindi nessuno ha strumentalizzato il suo pensiero: la questione è invece capire di che isolamento parla Novelli. Di situazioni di isolamento è fin troppo colma la montagna e forse gli sfugge che, da troppo tempo, questi territori lottano contro uno spopolamento che giorno dopo giorno vede svuotare i suoi centri: di piccole frazioni isolate ce ne sono, purtroppo, in abbondanza. Nell’uno e nell’altro caso, parlare di isolamento non va bene, bisognerebbe prendere coscienza di questo è avere il coraggio di scelte dettate dal buon senso, non dalle ideologie o convenienze politiche.

La critica è un diritto e se correttamente si offre una soluzione, pare assurdo escludere soluzioni come l’accoglienza diffusa adducendo il fatto che chi ha vinto le elezioni, ossia il centrodestra, è contrario a questa soluzione e quindi con buona pace di tutti non se ne parla più. Peccato che le divisioni interne al centrodestra siano evidenti (palesate dai rispettivi partiti) e che parlino chiaro su quanto, quello che dice Novelli, non sia più un dogma della destra come lo era un tempo.

Il centrodestra del vicino Veneto, guidato da Zaia, ha espresso chiaramente il suo favore per quell’accoglienza diffusa che in passato ha dimostrato di funzionare e che, in Friuli Venezia Giulia, Fedriga e la sua giunta si è affrettato a smantellare contribuendo, insieme alla gestione altrettanto propagandistica dei fenomeni migratori da parte del Governo Meloni, all’attuale situazione. Da tempo chiediamo a Fedriga di avere il coraggio di prendere una posizione chiara, copiando dal suo collega Zaia che ha affermato pubblicamente che accogliere sul territorio pochi immigrati per paese sia più funzionale di un ammasso di tante persone in singole strutture. Chiediamo al centrodestra di uscire dalle sue contraddizioni, di governare il fenomeno e non usarlo, trasformarlo a misura di un’ideologia che ha inasprito i sentimenti riguardo a un fenomeno, quello migratorio, che già di suo è evidentemente complicato nella gestione. Non c’è da chiedere ai sindaci di alzare la mano, ma piuttosto aiutarli in una gestione che non può essere né calata sulla loro testa e su quella delle comunità, né scaricata sempre su altri.

Ne parlano

Redazione

Ne parlano

Redazione
Redazione

Articoli correlati…