06.10.22 «Sulla gestione dell’immigrazione la Giunta Fedriga non si smentisce, non riuscendo a rinunciare al proprio approccio ideologico che porta da un lato a bocciare la proposta di legge nazionale del consigliere Honsell (che esplicita l’obbligo di registrare la nascita degli stranieri senza chiedere l’esibizione del permesso di soggiorno) e dall’altra a proporre criteri più restrittivi per i ricongiungimenti famigliari. Di fronte a problemi che tutti noi riconosciamo come reali e che dovrebbero essere affrontati in modo aperto, le soluzioni paiono essere sempre quelle di porre maggiori ostacoli». Lo afferma la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd), a margine del dibattito odierno in VI commissione, sulle proposte di legge nazionale in materia di immigrazione.
«Siamo consapevoli che la situazione di Monfalcone sia del tutto specifica e possa creare difficoltà, ma l’intervento legislativo a livello nazionale per innalzare le soglie di reddito, allungare il periodo pregresso di permanenza e la stabilità dei contratti di lavoro, oltre che sollevare dubbi di aderenza alle direttive europee e di costituzionalità, delinea come sola soluzione del problema la contrazione del diritto al ricongiungimento. Riteniamo più opportuno ed efficace pensare invece a iniziative volte all’emancipazione di mogli e madri e al loro inserimento nel mondo del lavoro e all’integrazione dei figli nei percorsi scolastici. Purtroppo sappiamo che tutte le iniziative che non siano conseguenti a obblighi di legge in materia di immigrazione, è ritenuto tempo e spesa inutile dall’assessore Roberti». Infine, conclude Da Giau, «è inaccettabile che, conoscendo bene i fabbisogni di manodopera straniera delle industrie del monfalconese e i livelli dei salari di questi lavoratori, la sindaca, attraverso il consigliere Calligaris, voglia intervenire sulla normativa nazionale e sulle soglie di reddito per massimizzare i benefici della presenza della manodopera immigrata minimizzando i costi».
