Imprese: Cosolini (Pd), ristori un flop annunciato, serviva attenzione a micro e piccole realtà

Pubblicato il mercoledì 02 Nov 2022

02.11.22 «Su come sarebbe andata a finire la partita dei bonus contro il caro energia per le imprese c’erano purtroppo fin troppe avvisaglie. Tanto che in occasione dell’assestamento bis avevamo avanzato proposte per rendere più utili e concreti degli aiuti che si sono dimostrati un fuoco di paglia. La montagna degli annunci dell’assessore Bini ha partorito un topolino ed era prevedibile soprattutto perché gli aumenti più significativi si sono materializzati dopo il primo semestre del 2022, periodo preso come parametro dell’assegnazione». Lo afferma il consigliere regionale Roberto Cosolini (Pd), commentando l’esito del bando ristori riservato alle imprese, finanziato con 40 milioni dalla Regione.

«Alcuni giorni fa in Aula avevo previsto che almeno metà dei 40 milioni annunciati con tanto clamore alcuni mesi fa dall’assessore Bini come misura anti-rincaro bollette non sarebbe stata impegnata: a conti fatti appena un terzo dei fondi, circa 13 milioni, risulta assegnato a misura conclusa a poco più di 12mila imprese, la cui stragrande maggioranza va quindi a percepire mille euro di contributo». Si tratta, secondo Cosolini, di «un piccolo obolo quasi inutile, perché assolutamente inefficace per tutte le piccole imprese che in questi mesi hanno visto raddoppiare o triplicare i costi energetici con aumenti anche di decine di migliaia di euro: pubblici esercizi, alberghi, artigiani, macellai e altre categorie dagli elevati consumi poco faranno, ammesso che avessero fatto domanda, con i mille euro a fronte di aumenti di 10 o 20mila euro. E su tutto questo incombe la prospettiva di chiusure e comunque di forzati ridimensionamenti dell’attività». In assestamento, ricorda ancora Cosolini «avevamo proposto misure rivolte a micro e piccole imprese alle prese con il caro bollette: 10 milioni per sostenere interventi anche piccoli tesi a diversificare e razionalizzare consumi e 10 milioni per intervenire con bonus da 5 a 10.000 euro verso chi ha avuto aumenti di 10,20 mila euro o più nei primi 10 mesi di quest’anno. Tutto bocciato da Giunta e maggioranza di centrodestra. Ma il danno è l’occasione persa visto che si trattava di interventi che nel giro di tre o quattro settimane potevano essere operativi. Oggi Bini, di fronte al flop della sua strombazzata misura, cerca di correre ai ripari annunciando nuovi contributi, ma ci vorrà tempo e arriverà troppo tardi per chi l’emergenza bollette la vive oggi, e poteva essere aiutato».

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Roberto Cosolini

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