Centri storici: Santoro (Pd), ministero straccia accordo su dehors, Fedriga sta a guardare

Pubblicato il martedì 06 Dic 2022

06.12.22 «Con un atto unilaterale e passando sopra la testa di tutti, il ministero della Cultura (Mibact) straccia un accordo sui dehors, siglato nel 2014, che danneggerà commercianti ed esercenti, le città e anche gli stessi uffici della Soprintendenza. E in tutto questo, oltre alle solite belle dichiarazioni buone per ogni stagione, preoccupa il ruolo della Regione che pur avendo gli strumenti necessari per una semplificazione burocratica attraverso le norme dello Statuto, non pare riesca ad andare oltre i buoni auspici e le pacche sulle spalle ai già troppo maltrattati esercenti». Lo afferma la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) commentando la comunicazione del ministero della Cultura, inviata a 27 Comuni del Friuli Venezia Giulia, con la quale notifica il decreto che prevede le modifiche delle norme sui dehors e l’elenco dei siti interessati. Secondo Santoro, che come assessore alle Infrastrutture siglò il 9 dicembre del 2014 l’accordo tra la Regione e il Mibact per l’occupazione di suolo pubblico mediante dehors e altre installazioni a carattere provvisorio, «è assolutamente assurdo il decreto del ministero della Cultura che reintroduce l’obbligo del parere della Soprintendenza per la posa di tavolini, sedie, ombrelloni e gazebo nelle piazze dei centri storici. Questo è incredibile perché la Regione dispone delle norme di attuazione dello Statuto che prevedono la possibilità di fare degli accordi con la Soprintendenza per semplificare le procedure. E questo è stato fatto nel 2014 con la sigla di un accordo che oggi viene stracciato unilateralmente dal ministero. Dov’è la Regione, dov’è l’assessore competente, o meglio il presidente Fedriga cha detiene le deleghe in questione? Che posizione ha preso in questa decisione?» si chiede Santoro Non è possibile che il Fvg, come Regione a Statuto speciale non faccia nulla per dare risposta alla necessaria semplificazione burocratica per cittadini e imprese».

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