15.11.22 «In tema di diritti degli stranieri la Giunta Fedriga si ostina a portare avanti norme ideologiche, arbitrarie e imparziali. Inciampata più volte e soccombente difronte ai tribunali la Lega insiste nel voler complicare l’accesso alla casa ai cittadini stranieri, finendo peraltro per colpire anche quelli italiani che vengono da altre regioni, riproponendo norme che evitano di applicare in maniera chiara quanto più tribunali hanno stabilito». Lo affermano il capogruppo del Pd, Diego Moretti e la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) a margine del parere sulla delibera di giunta (n. 1387/2022) riguardante le modifiche al regolamento di gestione degli alloggi destinati all’edilizia sovvenzionata, gestiti dalle Ater, a seguito dell’ordinanza del tribunale di Trieste (Sezione civile di data 24.03.2022 nella causa n. 515/2021) con la quale, tra l’altro, è stato ordinato alla Regione di modificare quanto ora previsto nei bandi Ater, ossia la richiesta ai cittadini extra UE di attestare l’impossidenza di alloggi in Italia e all’estero con modalità diverse da quelle previste per i cittadini italiani e dell’UE.
Secondo Santoro «la Giunta mette una pessima pezza messa in risposta al pronunciamento del tribunale creando una norma assurda, aleatoria e priva di chiarezza che affida ai funzionari la decisione su come comportarsi nei confronti degli stranieri che chiedono una casa. È assurdo come venga stabilito che la casa viene data secondo correttezza e diligenza, senza nemmeno stabilire i criteri seguiti. In sostanza è come dire “Vediamo caso per caso e decidiamo poi sul da farsi”, quindi un inaccettabile arbitrio totale». E a sottolineare «l’aleatorietà di una norma ideologica» è anche il capogruppo Moretti che evidenzia anche un’altra questione: «Parallelamente resta aperta una problematica riguardante i paletti imposti dalla Lega, ossia il periodo di tempo minimo di 5 anni di residenza per l’accesso ai bandi, cosa che sta colpendo anche i cittadini italiani che provengono da altre regioni».
