Scuola: Fasiolo (Pd) su dimensionamento Rosolen più realista del Governo Meloni

Pubblicato il venerdì 05 Gen 2024

 
 
TRIESTE 04.01.24 «Ancora una volta la Giunta Fedriga perde l’occasione di far valere l’Autonomia del Friuli Venezia Giulia, anche quando è lo Stato a permetterlo». Lo afferma la Consigliera regionale del Pd, Laura Fasiolo, a pochi giorni dal decreto-legge che introduce le disposizioni urgenti di proroghe in materia di termini normativi, approvato dal Consiglio dei Ministri e che consente entro il 5 gennaio alle Regioni di attivare un ulteriore numero di autonomie scolastiche, non superiore al 2,5 per cento del contingente dei corrispondenti posti di dirigente scolastico presenti.
 
«Ancora un volta – continua la Consigliera Pd  –  l’Assessora Rosolen risulta essere più realista del Governo Meloni. Mancano poche ore alla scadenza e non è presente nessuna nuova delibera da parte della Regione che vada nel senso dell’ampliamento delle autonomie scolastiche. Rosolen preferisce applicare il Decreto sul dimensionamento scolastico supinamente e con estremo rigore senza fare nessun passo indietro.  A questo punto si preferisce non solo non prevedere un prudenziale passo indietro, o comunque uno stop, previsto dallo stesso Consiglio dei Ministri, ma si vuole andare avanti per cieca ideologia senza nemmeno apprestarsi ad utilizzare le prerogative del nostro Statuto Speciale di regione proprio essendo questa area di confine, multilinguistica e complessa. Questo dimensionamento scolastico segnerà l’ennesimo depauperamento del territorio. Con una maggiore visione strategica dell’Assessorato regionale all’Istruzione si sarebbe potuta favorire una collaborazione d’insieme, evitando spezzettamenti o inglobamenti insensati tra scuole dimensionate, con futuri disagi gestionali e organizzativi».
 
Conclude Fasiolo «Questa è l’ennesima occasione persa della Giunta Fedriga di far valere l’Autonomia del Friuli Venezia Giulia muovendosi in totale asservimento ad “adeguamenti” obbedienti e passivi delle logiche romane del Ministero dell’Istruzione e del Merito, impoverendo così i nostri territori di servizi, di offerta formativa e di vitalità»
 

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