Trieste, 30.10.24 – «Le voci di trasferimento del centro per i Disturbi del comportamento alimentare (Dca) di Palmanova sono scongiurate. Il centro non chiuderà e si va dunque nella giusta direzione di “più territorio e meno ospedale” e la possibilità che da questo primo nucleo si arrivi a un centro di riferimento per tutta la regione, o almeno per l’Asufc». Lo afferma il consigliere regionale Francesco Martines (Pd), a margine della risposta all’interrogazione attraverso la quale chiedeva alla Giunta di chiarire la situazione del Centro per i disturbi del comportamento alimentare di Palmanova.
«Il centro di Palmanova – ricorda Martines – assiste un centinaio di persone, di cui una novantina a livello ambulatoriale, mentre una decina seguono un percorso diagnostico di diurnato e trova ampia soddisfazione da parte degli utenti, dei familiari e di tutti i professionisti in esso impegnati. Questo centro, che merita di essere potenziato nella sua operatività, si conferma un’esperienza virtuosa per la sua multidisciplinarità e per la prossimità del servizio che garantisce alle persone del territorio che soffrono di questo tipo di patologie».
A seguito dell’interrogazione discussa oggi in Consiglio, fa sapere Martines «l’assessore Riccardi ha confermato che il centro continuerà a garantire il percorso diagnostico terapeutico assistenziale per i disturbi del comportamento alimentare, un servizio diretto al territorio e che va nella direzione richiesta da parte dei cittadini» afferma l’esponente dem ricordando che «i percorsi di riabilitazione nelle strutture semi- residenziali e residenziali sono lunghi (da mesi a oltre l’anno) e che il fine ultimo è riaccompagnare i pazienti a una regolare vita scolastica e sociale e quindi proprio per questo era necessario dare continuità ai servizi facendo chiarezza sulla velata intenzione di trasferire l’operatività del centro Dca di Palmanova nell’area dell’udinese. Questa scelta, ora scongiurata, – conclude Martines – avrebbe avrebbe privato tutta la Bassa Friulana di un servizio molto apprezzato e molto utile, depotenziando ulteriormente tale territorio».