Carcere Ud: Celotti (Pd), situazione estrema, serve azione immediata

Pubblicato il mercoledì 30 Ott 2024

Polizia penitenziaria, carcere, chiave

30.10.24 – «Le condizioni del carcere di via Spalato a Udine sono estreme e inaccettabili dal punto di vista igienico sanitario. È necessario dunque che all’attenzione dimostrata oggi dalla Giunta segua una concreta e immediata presa in carico attraverso un sopralluogo dell’Azienda sanitaria e un conseguente sollecito al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria (Prap)». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) a seguito della risposta all’interrogazione attraverso la quale poneva alla Giunta le problematiche relative alle condizioni del piano terra (prima sezione) della Casa circondariale di Udine.

«Vista l’intollerabile condizione di degrado degli spazi del piano terra che ospita la prima sezione carceraria, denunciata nei giorni scorsi dal garante di Udine e che ho riscontrato personalmente a seguito della visita effettuata lo scorso 25 ottobre insieme al collega Honsell, ritengo necessario che la questione venga messa al centro del dibattito consiliare» afferma Celotti chiedendo un approfondimento sulla condizione delle carceri da parte del Consiglio regionale, attraverso la commissione competente: «Auspico che i colleghi consiglieri e le colleghe consigliere, nei propri collegi elettorali, possano visitare il carcere di competenza proprio per prendere consapevolezza delle situazioni in modo tale da favorire dei ragionamenti rispetto alle competenze regionali».

E ancora, continua Celotti «una buona parte dei detenuti sono persone in condizione di difficoltà e disagio sociale, la stessa situazione che non ne consente l’accesso alle pene alternative, perché servono casa e lavoro. E il ddl sicurezza, se approvato in questa forma, peggiorerà ulteriormente le cose e determinando un ulteriore sovraffollamento». A livello nazionale, ricorda infine, ci sono circa 62mila detenuti a fronte dei 51mila posti previsti, mentre a Udine sono 180 i detenuti rispetto ai 90 che dovrebbero esserci e 50 di questi sono detenuti al piano terra che versa in condizioni inaccettabili. «Il sovraffollamento, conseguenza delle distorsioni del sistema, non può essere la giustificazione per il protrarsi di questa situazione, perché queste persone sono affidate alle istituzioni, che ne devono garantire diritti e dignità».

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