Relazione di minoranza sul Disegno di legge n. 21 Disposizioni in materia di Scuola di formazione del Comparto unico della Regione Friuli Venezia Giulia e Centro di competenza – ComPA FVG. Modifiche alla legge regionale 21/2019
Presentato dalla Giunta regionale il 24 maggio 2024
Signor Presidente, colleghe e colleghi,
il presente Disegno di legge è indubbiamente interessante perché porta finalmente all’attenzione dell’Aula, dopo le numerose sollecitazioni rivolte alla Giunta e al Consiglio da questo Gruppo consiliare, le tematiche della formazione del personale degli enti locali intesa non solo come valore aggiunto per le piante organiche esistenti, bensì anche quale strumento di reperimento di nuovo personale in particolar modo per gli enti di dimensioni medio-piccole.
Il voto positivo dato al testo in Commissione testimonia l’apprezzamento del Gruppo del Partito Democratico e la volontà di intervenire laddove ritenessimo di proporre interventi migliorativi od integrazioni, poiché la questione del personale attiene all’efficienza degli enti e alla erogazione dei servizi al cittadino, che spesso nei piccoli comuni sono lasciati alla buona volontà e all’esperienza di chi è in servizio, magari a scavalco tra più enti, e in caso di pensionamenti diventa un grosso problema.
Questa situazione, che dovrebbe far riflettere anche sul dimensionamento minimo di un ente o sul favorire di più i processi di messa in rete per garantire standard minimi di servizi, è confermata dalla difficoltà a trovare perfino amministratori. Nell’ultima tornata elettorale amministrativa in ben 28 comuni c’è stata la corsa al quorum (ridotto recentemente proprio per non veder commissariati i comuni che non lo raggiungono) di candidati sindaci unici invece della competizione tra candidati sindaci plurimi.
Con emendamenti alle leggi finanziarie avevamo avanzato la proposta di istituire dei “corsi concorso” per tamponare l’emergenza della carenza di personale nei piccoli comuni e per facilitare l’accesso delle persone alla pubblica amministrazione, ipotizzando che tali procedure potessero essere affidate proprio a ANCI-ComPA per il ruolo che ha saputo esercitare con professionalità e competenza in questi anni.
Ora con questo Ddl si propone di trasformare Fondazione ComPA in uno strumento diretto dell’Amministrazione regionale mediante il suo ingresso quale socio fondatore nella Fondazione modificandone l’assetto giuridico, al fine di provvedere alla formazione permanente del personale del Comparto Unico, a supportare gli Enti locali nel percorso di attuazione delle riforme promosse dalla Regione, a supportare l’innovazione amministrativa e digitale e alla realizzazione di tutte le azioni volte a rendere maggiormente attrattivo il lavoro pubblico all’interno degli enti del Comparto Unico.
È un proposito lodevole, sul quale vanno però mantenuti dei confini ben precisi per non rischiare di stravolgere un sistema che al momento sta già dando supporto agli enti del comparto, anche se forse non in maniera omogenea e generalizzata. L’assetto attuale ha comunque un suo equilibrio, e ricordo che la Regione molti anni fa aveva fatto la scelta, corretta, di abbandonare un ruolo diretto nella formazione sciogliendo l’Irfop per lasciare all’impresa sociale la gestione formativa tenendo la gestione dei fondi dedicati.
Va evitato quindi il rischio di creare un ente burocratizzato e appesantito, che inevitabilmente porterebbe a una gestione farraginosa e inconcludente, ed invece va ricercato un modello snello che dia risposte rapide alle esigenze rappresentate dai comuni ed aperto ad assumere nuove competenze.
L’in house providing solo così sarà un valore aggiunto.
Serve necessariamente una riorganizzazione, senza però sminuire minimamente, anzi esaltare, il ruolo che svolge ANCI e quindi quello dei comuni, con ciò intendendo che in Cabina di regia non ci possono stare solo tecnici, ma dovranno essere inseriti anche rappresentanti dei Comuni (da 2 a 4).
In quanto ente strumentale che tocca materie riguardanti tutti gli enti locali ed in particolare il personale di questi, sarà utile prevedere che periodicamente o annualmente questa Fondazione venisse a riferire in Consiglio o in Commissione competente sulle strategie /indirizzi e sui risultati della sua azione
In un prossimo futuro andrà pensato anche il valore del CAL, la sua utilità sostanziale e il percorso strategico che si potrebbe creare in un nuovo rapporto CAL/ANCI, dove quest’ultimo potrebbe assumere un ruolo più da protagonista.
La dotazione finanziaria, che in questo momento è quella già stanziata per ANCI, andrà sicuramente rivista sulla base della futura operatività della rinnovata Fondazione, che dovrebbe avere quella marcia in più richiesta dai comuni.
Ci riserviamo di fare proposta emendative che correggano in senso positivo il testo.
Francesco Martines
Trieste, 12 giugno 2024
1389 - MAR_Relazione minoranza DDL 21