Trieste, 09.05.25 – «Un altro progetto che riguarda la produzione di energie alternative, questa volta un impianto a idrogeno presumibilmente impattante, potrebbe svilupparsi nell’area di Aquileia. Il tutto senza che si abbiano notizie certe, come potrebbe svilupparsi e quale impatto avrebbe, solo voci che non fanno altro che alimentare preoccupazioni tra la popolazione. Ci aspettiamo che la Giunta regionale faccia chiarezza coinvolgendo anche le comunità interessate». Lo affermano i consiglieri regionali Manuela Celotti e Francesco Martines (Pd) che attraverso un’interrogazione portano in Aula la questione.

«Da mesi – spiegano – riceviamo sollecitazioni da parte del territorio su questo fantomatico progetto di utilizzo dell’idrogeno per creare energia nel territorio aquileiese. Tutti ne parlano, compreso il sindaco, ma nessuno ha ancora capito come questo progetto si svilupperà, su quali siti, con quali tecnologie e quali garanzie può dare la società coinvolta. Si parla di un’acquisizione dell’Aquileia calcio, di sostegni vari ad altre realtà del territorio, ma forse si è partiti al contrario, perché prima bisognerebbe presentare il progetto, valutarne gli impatti, la sostenibilità e l’opportunità, per poi procedere con le alleanze territoriali». Dopo le dichiarazioni apparse lo scorso anno sui media dei vertici di Sedes-H srl, azienda che risulta avere come fine economico lo sfruttamento dell’idrogeno per la produzione energetica, ricordano Celotti e Martines, «in un evento organizzato dalla Sedes-H in marzo 2025, a cui ha partecipato anche il sindaco di Aquileia, il presidente della società avrebbe confermato gli impegni presi durante il 2024, ossia un investimento sul territorio aquileiese». Inoltre, continuano i due esponenti dem, «a questo si somma l’importanza che anche l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro ha più volte attribuito allo sviluppo di tecnologie basate sull’utilizzo dell’idrogeno e il progetto di costituzione della Valle Idrogeno del Nord Adriatico assieme a Croazia e Slovenia, la Regione – concludono – scopra le carte sui progetti in corso e chiarisca come si inserirebbe il progetto relativo ad Aquileia all’interno delle politiche e dei piani regionali sull’energia».

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