Strage Capaci: Russo (Pd), memoria e gratitudine siano pungolo per rischi in Fvg

Pubblicato il lunedì 23 Mag 2022

23.05.22 «Questa data è, ogni anno, non solo il segno della memoria e della gratitudine nei confronti di tanti servitori dello Stato caduti per aver scelto coraggiosamente di combattere la mafia, ma soprattutto il pungolo e il monito a non sottovalutare anche sui nostri territori il rischio nei confronti di fenomeni che sono ormai presenti su tutto il territorio nazionale». Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Russo (Pd) commemorando il trentennale della strage di Capaci.

«Le notizie di infiltrazioni della malavita organizzata in Friuli Venezia Giulia emerse dalle relazioni dell’Osservatorio regionale antimafia e dalle indagini delle forze dell’ordine negli ultimi anni a partire dal Porto di Trieste devono sollecitarci a un’attenzione sempre vigile da parte delle Istituzioni che sono chiamate a lavorare insieme, ciascuna per la sua competenza, affinché non attecchisca anche nella nostra regione la cultura dell’omertà e dell’illegalità» commenta Russo.

Per questo motivo, continua il vicepresidente del Consiglio, «ho voluto segnalare nelle scorse settimane il rischio di non prendere sufficientemente sul serio il rischio di vedere gli appalti del nostro territorio e il patrimonio immobiliare presi di mira dagli appetiti di quella criminalità che forse spara di meno ma usa strumenti finanziari ancora più pericolosi perché capaci di insinuarsi senza dare troppo nell’occhio in realtà apparentemente tranquille come le nostre».

E ancora, continua Russo, «spero davvero che la richiesta che formalizzeremo a breve di convocare un Consiglio comunale a Trieste per discutere su questi temi insieme ai vertici istituzionali e di sicurezza del territorio possa essere accolta da tutti senza esitazioni». Infine, conclude, «la notizia che la ‘Ndrangheta potrebbe essersi insinuata addirittura nel cantiere del tram di Opicina richiede una risposta univoca e tempestiva. Se lo aspettano i cittadini che mai più devono sentire, come ahimè successo, esponenti del centrodestra affermare che “di mafia non si può parlare in consiglio comunale”».

Ne parlano

Francesco Russo

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