20.03.24 «Il centrodestra e Fedriga mettono le mani nella legge elettorale togliendo ai cittadini una norma, per eleggere i propri sindaci, che è sempre stata apprezzata dagli elettori, che permette di guardare in faccia il candidato e sceglierlo nel ballottaggio. Oggi quel ballottaggio non ci sarà più e non esiste un perché credibile se non quello di creare leggi ad personam». Lo afferma il consigliere regionale Francesco Russo (Pd), relatore di minoranza del ddl 15, intervenuto oggi durante la seduta d’Aula riunita per l’approvazione del disegno di legge 15 “Disposizioni urgenti per lo svolgimento nell’anno 2024 delle consultazioni elettorali e disposizioni in materia di elezioni comunali e regionali”.
«Oggi il centrodestra in Fvg porta avanti una norma bocciata a livello nazionale proprio dal centrodestra. Immaginiamo che ci sia qualcosa dietro, ma sicuramente non è una scelta che aiuta i cittadini a decidere meglio chi li governa nelle proprie città. Oramai le riforme si fanno tutte ad personam, e per quanto riguarda questa norma il perché sta nel fatto che il centrodestra ha perso a Udine, dove, secondo loro non doveva vincere De Toni. Oppure, in altri contesti, si punta al terzo mandato perché serve il salva Fedriga o il salva Zaia. Non ci piace questo modo di fare le riforme: le riforme si fanno per tutti e soprattutto per rendere più facile ai cittadini l’esercizio del voto e della democrazia».
Sul terzo mandato, conclude Russo, «siamo contrari per i presidenti di Regione e anche per le cariche superiori perché c’è il rischio di un accentramento di potere che poi renderebbe quelle cariche a vita. Capiamo che per i sindaci dei piccoli Comuni questo principio non vale perché di fatto il loro è un servizio alla propria comunità, ma ci piacerebbe che ragionassimo oltre che sul terzo mandato, sulle cause profonde su questo male della democrazia per il quale non si trovano più i candidati».
