06.02.24 «La questione della perequazione relativa al riparto delle risorse aggiuntive regionali (rar) tra le aziende sanitarie rischia di essere una clamorosa beffa per migliaia di lavoratori di Asugi e del Burlo che, se non aumenteranno le risorse complessive, verranno penalizzati economicamente». A denunciarlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti (Pd) intervenendo in merito al riparto della retribuzione integrativa del personale sanitario e di comparto.
«Le proteste di questi giorni di tutte le organizzazioni sindacali (la scorsa settimana la conferenza stampa di Cgil, Cisl e Fials, ieri l’assemblea molto partecipata a Cattinara di Uil e Nursind e mercoledì quella programmata a San Polo sempre da Uil e Nursind) dovrebbero subito far riflettere l’assessore Riccardi sul fatto che la giusta perequazione tra territori non può andare a discapito dei lavoratori dell’azienda giuliano-isontina, che con questo nuovo riparto potrebbero perdere mediamente fino a 300 euro mensili. Inaccettabile, perché significherebbe un’ulteriore fuga del personale verso il privato, in aggiunta a quanto già sta accadendo». Su questo tema, si chiede Moretti, «il presidente Fedriga non ha nulla da dire? Intende intervenire o continuerà nel silenzio imbarazzato e imbarazzante finora tenuto? I sindaci di Gorizia e Monfalcone, dopo il tombale silenzio sulla bocciatura della norma che intendeva eliminare il materno-infantile di San Polo sotto il Burlo, non hanno nulla da dire?». E ancora, continua Moretti, «di fronte al mandato che i lavoratori triestini hanno dato oggi a Uil e Nursind di arrivare anche allo “sciopero a oltranza” e alla richiesta di Cgil Cisl e Fials agli altri sindacati di organizzare iniziative unitarie, cosa aspetta l’assessore regionale, con il bilancio, quello 2024, del settore sanitario e della salute più ricco di sempre a perequare aumentando le risorse, senza penalizzare nessuna area? Non fosse così, Fedriga e Riccardi ne dovrebbero trarre le conseguenze del caso».