Piano Monfalcone: Moretti (Pd)-Bullian (Patto-Civ), Regione e sindacati siedano al tavolo

Pubblicato il martedì 19 Dic 2023

Grande partecipazione alle audizioni dei soggetti invitati dal Consiglio regionale

TRIESTE 18.12.23 «Intanto vogliamo ringraziare i molti soggetti che hanno raccolto l’invito all’audizione di oggi: enti di vigilanza statali e regionali, Fincantieri spa, Rsu di stabilimento e sindacati territoriali, oltre a varie amministrazioni comunali del Mandamento Monfalconese. Attraverso la nostra richiesta di audizione è stato chiarito perlomeno il perimetro del cosiddetto “Piano Monfalcone”: un tavolo di confronto fra Comune di Monfalcone, Ministeri statali e Fincantieri, che si riunirà nuovamente a gennaio e che, a questo punto, è necessario integrare con la presenza perlomeno della Regione (oggi assente nella componente giuntale, nonostante fossero stati invitati) e delle organizzazioni sindacali». Lo affermano il consigliere del Patto-Civica FVG Enrico Bullian e il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti – primi firmatari della richiesta di audizione odierna – a margine della seduta della 2ª commissione riunita per le audizioni per un approfondimento del cosiddetto “Piano Monfalcone”, i cui contenuti rimangono ancora da definire nel dettaglio.

«L’obiettivo, come emerso dall’ascolto di tutti i soggetti coinvolti, è quello di fare il punto su quali possono essere le modifiche legislative che aiutino a migliorare una situazione oggettivamente complessa. L’auspicio è dunque che il tavolo affronti in maniera puntuale il tema del modello produttivo di Fincantieri e possa infine portare a un miglioramento complessivo del livello di qualità di vita e di retribuzioni adeguate, che oggi non possono considerarsi soddisfacenti per molti lavoratori dell’indotto di Fincantieri» continuano Moretti e Bullian.

Inoltre, proseguono, «per quanto riguarda il modello organizzativo di Fincantieri – in particolare il subappalto – c’è la necessità di gestire una complessità sociale e lavorativa che non può essere nascosta dietro a falsi problemi, come quello legato ai ricongiungimenti familiari (unico strumento di integrazione dei lavoratori). La destra non può celarsi dietro a scelte passate, posto che da tempo governano Comune, Regione e Stato. La questione non può essere la sola presenza degli stranieri in sé, perché a Monfalcone sono regolari e perché negli ultimi anni sono aumentati, superando il 30% della popolazione. Ecco perché chiediamo alla Giunta regionale di seguire in maniera puntuale lo stesso settore della cantieristica navale, visto che nelle audizioni odierne è stata ribadita la strategicità del comparto industriale per il monfalconese. Infine, non è ammissibile contrapporre il numero dei bengalesi che lavorano (1.700) rispetto al totale (6-7mila), senza specificare la realtà: se questi “attivi” sono in gran parte operai del cantiere e le mogli hanno fino a 3-4 figli, sfidiamo qualunque donna ad andare a lavorare senza fruire dei servizi dell’infanzia. Su queste trasformazioni – che coinvolgono varie sfere – ci vuole accompagnamento dalle istituzioni, tempo e disponibilità reciproca, che non si crea seminando odio».

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