Energia: Moretti (Pd), sulla centrale A2A solo propaganda, ci terremo il carbone per anni

Pubblicato il giovedì 10 Mar 2022

10.03.22 «Con la drammatica emergenza energetica (per imprese e famiglie) legata all’aumento dei prezzi delle materie prima e alla guerra in Ucraina, al di là delle tante chiacchiere sulla chiusura anticipata della Centrale a carbone al 2021 (dichiarazione di Cisint a maggio 2021), il rischio vero e concreto, oggi, oltre che subire per i prossimi mesi la riapertura della centrale a carbone, è quello di tenersi il carbone come combustibile di produzione chissà per quanti anni, come già la Germania ha deliberato fino al 2038: altroché il tanto declamato “tavolo di confronto” istituito dalla Regione con l’intento di “mediare” tra esigenze produttive e ambientali (Scoccimarro maggio 2021), riunitosi una sola volta il 12 maggio 2021 e mai più riconvocato. Evidentemente nemmeno la grave crisi che sta investendo le industrie e i lavoratori della nostra regione non riesce a far riflettere questo centrodestra». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Fvg, Diego Moretti commentando la risposta che l’assessore regionale all’Ambiente, Fabio Scoccimarro ha dato all’interrogazione attraverso la quale l’esponente dem chiedeva alla Giunta regionale di chiarire i risultati del tavolo di confronto sulla centrale A2A di Monfalcone attivato dalla Regione (con la dgr 683/2021).
«Dopo l’atto della Giunta con il quale veniva istituito il tavolo, a maggio del 2021, dopo gli annunci sulla stampa e le passerelle, culminate con la presentazione del ristorante “stile Shangai” sulla ciminiera della centrale, tutto è finito nella nebbia e nel silenzio più totale. Mentre persiste il ricorso del Comune al Presidente della Repubblica sul decreto di compatibilità ambientale Mic-Mite, e l’autorizzazione unica sulla conversione a gas per la costruzione e l’esercizio dell’impianto sta compiendo il proprio iter tecnico al Mite, oggi, dell’impegno a suo tempo preso dalla Regione non c’è traccia. È chiara, al di là di qualche dichiarazione di circostanza di Fedriga, l’assenza totale del ruolo politico della Regione, al quale evidentemente va bene che tutto rimanga così com’è. Tutto questo, mentre le industrie del Fvg si fermano per mancanza di materie prime e soffrono in maniera enorme una crisi per la quale non si vedono sbocchi a breve termine»

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Diego Moretti

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