12.03.22 «Nel pensare all’assetto istituzionale della sanità regionale e della Destra Tagliamento, è opportuno fare tesoro dello spirito che ha caratterizzato la nascita del Cro di Aviano e che ha guidato le persone che vi hanno contribuito. Quella mentalità che, come ricordato dal dottor Monfardini (già direttore scientifico dal 1985 al 1996), mirava a far crescere non a contendersi le eccellenze del territorio».
Lo afferma la consigliera regionale Da Giau (Pd) a margine dell’odierno convegno in occasione del centenario della nascita del dottor Silvio De Paoli che «tanta parte ha avuto nella costruzione della sanità regionale e nell’avvio del nucleo iniziate del Centro di riferimento oncologico e nel suo successivo sviluppo».
Secondo Da Giau «è un monito importante alla luce del recente dibattito sulla fusione tra Cro e ospedale di Pordenone che è parso nascere più in funzione difensiva e di contesa interna degli spazi di azione che non con lo spirito di apertura e sviluppo coraggioso di un sistema collaborativo nell’autonomia delle singole istituzioni. Vale però anche per la situazione complessiva della sanità pordenonese in sofferenza nel confronto degli altri territori regionali».
E ancora, prosegue Da Giau, «non si tratta delle strumentali rivendicazioni territoriali criticate dall’assessore Riccardi nel suo discorso conclusivo, ma del necessario e giusto riequilibrio e della pari dignità su cui si deve fondare un sistema regionale competitivo nel suo insieme. Faccia scuola l’impegno di De Paoli nel suo incarico di direttore della sanità regionale così come ben è stato illustrato oggi. Il suo sostenere una pianificazione che partisse dall’offerta sanitaria necessaria per arrivare agli assetti istituzionali e che traducesse la politica sanitaria in modo trasparente, con chiara enunciazione dei risultati attesi e puntuale verifica di quelli ottenuti».
