Immigrazione: Da Giau-Liva (Pd), gli slogan non ci aiutano, necessario prendere coscienza dei fatti

Pubblicato il martedì 30 Nov 2021

Domani a Roveredo incontro pubblico con l’europarlamentare Gualmini e Torrenti

PORDENONE 30.11.21 « La parola immigrazione è troppo spesso coniugata in slogan che si limitano a esaltare le criticità del fenomeno nascondendone la complessità ed eludendo le vere sfide che investono i decisori politici e gli amministratori, contrapponendo soluzioni manichee tra la piena accoglienza e il totale rifiuto. L’incontro che proponiamo vuole invece esplorare questa complessità e suggerire in modo quanto più consapevole le necessità della gestione del fenomeno migratorio nel quadro demografico e economico, esaminare le politiche regionali e gettare lo sguardo su ciò che succede al di là del nostro confine».
Lo affermano il segretario del circolo Pd di Roveredo, Renzo Liva, e la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau in occasione dell’incontro pubblico che si terrà mercoledì 1 dicembre alle 20.30 nell’auditorium municipale di Roveredo in Piano. Ospiti e relatori della serata saranno l’europarlamentare del collegio nord est Elisabetta Gualmini, di recente rientrata dalla missione presso i campi profughi bosniaci, e Gianni Torrenti, già assessore regionale all’Immigrazione.
«È il secondo viaggio in Bosnia compiuto da una delegazione di eurodeputati – spiega Gualmini – viaggio per guardare con i nostri occhi quello che succede lì, senza dimenticare la cronaca dei giorni nostri con la situazione al confine fra Bielorussia e Polonia. Non possiamo girare la testa dall’altra parte ed è giusto conoscere nei dettagli la realtà e farla conoscere. È il minimo sindacale che si può fare. Purtroppo, nonostante abbiamo potuto vedere un avanzamento delle condizioni di ospitalità nei campi, si torna comunque indietro con la prova provata del fallimento dell’UE sulla politica migratoria. Restano molte ambiguità sulla gestione dei 90 milioni trasferiti dal 2018 alla Bosnia, paese in cui i livelli di corruzione sono giganteschi. Così com’è difficile tenere insieme le contraddizioni di un’Europa che si è finalmente svegliata dopo la pandemia e che ha sterzato con NextGenEu verso una solidarietà concreta, ma che si porta dietro ombre e gli eterni egoismi di governi incapaci di guardare oltre la frontiera del consenso immediato».
All’europarlamentare fa eco, Torrenti, secondo il quale «i fatti quotidiani rappresentano indubbiamente situazioni emergenziali che vanno monitorate, ma c’è la necessità di non pensare ai fenomeni migratori come fatti critici sporadici. Le persone si muovono in cerca di una vita migliore. Che siano guerre, congiunture economiche, cambiamenti climatici i fattori scatenanti, è sempre stato così e lo sarà verosimilmente anche di più. L’integrazione è una sfida tanto complessa quanto ineludibile. La denatalità del mondo economicamente più sviluppato porta a bisogni che sembra possano conciliarsi teoricamente con i movimenti migratori dalle zone a forte incremento demografico. Ma quali sono le condizioni indispensabili perché ciò possa avvenire nel rispetto della cultura europea, dei diritti civili, sociali e culturali?»
L’incontro si terrà in presenza, nel rispetto delle normative di sicurezza anticovid (greenpass da vaccinazione, distanziamento e mascherina). Possibile anche la partecipazione da remoto attraverso la piattaforma Zoom (https://bit.ly/zoom_immigrazione_PDPN) o seguire la diretta sulla pagina Facebook @pdpn.it .

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