Stabilità Fvg: Cosolini (Pd), cdx ha colpa di non aver colto straordinarie opportunità

Pubblicato il sabato 18 Dic 2021

18.12.21 «Avere a disposizione un bilancio ricco di risorse non è certo una colpa, ma il fatto che non siano state colte le opportunità di un momento straordinario in termini di capacità finanziarie per interventi e misure di forza che avessero un impatto eccezionale, questo diventa sì una colpa». Lo afferma il consigliere regionale Roberto Cosolini, relatore di minoranza del ddl 150 “Legge di Stabilità 2022”, a margine dell’approvazione del documento finanziario.

«Nel corso di tutto l’iter di formazione del documento di bilancio il gruppo del Pd ha evidenziato le questioni più significative nelle quali non abbiamo riscontrato la volontà di grandi azioni. La questione dell’ambiente sicuramente è stata una di queste: tanti annunci, tante parole d’ordine, poche risorse e pure tardive. Resta la sensazione che questa impostazione finale sulla legge di green sia arrivata solo a seguito di sollecitazioni ed emendamenti dell’opposizione che evidenziavano la povertà delle scelte di politica ambientale da parte della Regione Fvg. Scelte povere all’interno di un bilancio ricco non sono, a nostro avviso, un esercizio di responsabilità». E ancora, continua Cosolini, «resta un’occasione persa la sfida del contrasto al consumo di suolo. Già troppo ne è stato consumato, ora questa regione deve recuperare, rigenerare, deve rinaturalizzare, investire nel suo patrimonio immobiliare e naturale, grandi ricchezze non solo economiche ma anche sociale. Non siamo soddisfatti del risultato e va sottolineato con forza come dal punto di vista politica, questa maggioranza di centrodestra ha completamente chiuso le porte a dialogo e collaborazione: nemmeno un emendamento di rilievo politico presentato dall’opposizione è stato accolto».

Secondo Cosolini «non va tutto bene, nonostante queste risorse. Non va tutto bene nemmeno nella sanità dove vorremmo, qualche volta, che si riconoscesse che abbiamo dei problemi nonostante l’abnegazione degli operatori nel reggere e gestire la pandemia. Ma anche qui, in un momento di grandi risorse per importanti investimenti abbiamo la fotografia di una mancata coerenza tra indirizzi, ossia la legge 22 del 2019, le direttive del Pnrr, le indicazioni dell’Agenas e infine il quadro confuso, contraddittorio e largamente contestato che emerge in questo momento dagli atti aziendali. Insomma, ci siamo trovati difronte a una serie di ragioni che portano a una convinta bocciatura di questo bilancio».

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Roberto Cosolini

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