Sanità: Conficoni (Pd), criticità endocrinologia Pn è specchio di crisi Asfo, serve personale

Pubblicato il lunedì 02 Mag 2022

02.05.22 «Le condizioni in cui versa il sistema sanitario del Friuli Occidentale e in particolare l’ospedale del capoluogo Pordenone, nonostante il grande lavoro di medici e operatori, non sono accettabili ormai da tempo. La sofferenza di molti reparti, il peggioramento dei servizi offerti ai cittadini come quello di endocrinologia al Santa Maria degli Angeli, sono lo specchio della drastica diminuzione di prestazioni e dell’aumento delle liste d’attesa. È assolutamente necessario un cambio di rotta a partire dal potenziamento degli organici e dalla riduzione della forbice nell’assegnazione delle risorse che si è allargata durante questa legislatura». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) a margine delle risposta alle sue interrogazioni attraverso le quale chiedeva alla giunta regionale di chiarire il “disservizio di endocrinologia nell’ospedale di Pordenone” e la “disparità di perdite maturate e risorse assegnate alle diverse Aziende Sanitarie territoriali della regione.”

«Nonostante la situazione di miglioramento sul fronte del contrasto al covid, l’attività ordinaria continua a essere penalizzata con la sospensione di molte prestazioni non urgenti. Oculistica, dove si segnalano oltre 600 giorni di attesa per le visite con priorità D, radiologia e pneumologia, di fatto ridotta a un ambulatorio, hanno già subito una preoccupante fuga di medici, scaturita anche dall’assurda politica del direttore di Asfo, Polimeni, contro il personale. Ora anche in urologia si registrano malumori che potrebbero portare a fuoriuscite, senza dimenticare la carenza di endocrinologi. Il temporaneo trasferimento in medicina degli unici due specialisti in servizio, durante i picchi della pandemia ha comportato una riduzione del 50% delle prestazioni. Anche questo reparto va potenziato in modo strutturale così come bisogna tempestivamente pagare i turni di guardia straordinari per non demotivare il personale che sta facendo un grande lavoro non adeguatamente riconosciuto» denuncia Conficoni che conclude con un focus sui conti delle aziende sanitarie: «Stando ai numeri forniti dall’assessore, il riparto dei fondi tra le tre aziende del Fvg continua a penalizzare il Friuli Occidentale con un aumento della forbice nell’assegnazione delle risorse, passata da 72 a 100 euro pro capite con le ultime linee di gestione. Quanto al consuntivo 2021, lo scorso anno l’Asfo ha ricevuto solo 538 milioni di euro (1.573,3 euro per ogni cittadino) contro i 787 milioni di Trieste (1.794,16 euro a testa) e i 1.083 di Udine (1.790,51 euro). L’Asfo, dunque, riceve meno soldi da investire in servizi e personale e il direttore Polimeni, nominato all’unanimità dalla Giunta Fedriga, sta privilegiando il risparmio, innescando un circuito vizioso».

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Nicola Conficoni

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