Sanità: Conficoni (Pd), Asfo in profonda crisi, ma Riccardi schiva responsabilità

Pubblicato il giovedì 28 Apr 2022

28.04.22 «La situazione di crisi e difficoltà della sanità pordenonese si rispecchia fedelmente nella bocciatura del piano aziendale dell’Asfo che non è in grado di rispondere alle necessità né sul piano covid, né sull’attività ordinaria. Nonostante l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale abbia perso attrattività a causa delle scelte politiche della Giunta Fedriga e di quelle tecniche del direttore Polimeni, l’assessore Riccardi continua a non dare risposte né a parole, né con i fatti sulle dimissioni di direttore generale, chieste da operatori e sindacati nonché da uno schieramento politico trasversale». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) a margine della risposta alla sua interrogazione attraverso la quale chiedeva alla giunta regionale di chiarire “le criticità di radiologia e la scarsa attrattività dell’Asfo accentuata dall’inadeguatezza del direttore generale dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale”.

«La confermata fuga di un ulteriore radiologo dopo le dimissioni della stimata senologa Bassini, attesta come i reparti in sofferenza siano sempre più numerosi. Riccardi è certamente il primo responsabile politico della situazione in cui versa il sistema sanitario e dei disagi subiti dai cittadini, ma a fargli compagnia c’è anche una buona parte degli esponenti politici del centrodestra, a partire dal presidente della 3ª commissione Salute, il leghista Moras, sordo alle molte e ripetute richieste di convocazione della commissione per chiarire situazioni di difficoltà diffuse. Ma a dare un cattivo esempio è anche Fratelli d’Italia che se da una parte si è unita tardivamente a quanti chiedono le dimissioni di Polimeni, dall’altra difende l’assessore Riccardi che invece non si esprime. Questo teatrino deve finire, non è quello che meritano i cittadini della Destra Tagliamento, né gli operatori che nonostante gli sforzi vengono abbandonati come dimostrano la vertenza sulla distribuzione delle risorse aggiuntive e il calo di 177 dipendenti registrato negli ultimi tre anni».

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Nicola Conficoni

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