COSOLINI: Relazione di minoranza NADEFR 2022

Pubblicato il giovedì 09 Dic 2021

Relazione di minoranza sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale 2022

Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,
la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale presentato in occasione della discussione sugli strumenti di bilancio per il triennio 2022-2024, non può che ricalcare e riportare in buona parte quanto già presente nelle versioni precedenti del documento.
Pertanto, nella sostanza si può già esprimere medesima valutazione sul metodo e nel merito già espressa in precedenza. Da un’analisi effettuata confrontando quanto scritto nelle precedenti versioni le novità e le differenze sono assai poche e poco significative.
Volgendo un rapido sguardo sulla prima parte del documento che tratta dell’analisi del contesto socio-economico regionale inserito nei più ampi scenari nazionale e internazionale, se ne recepisce una fotografia della situazione esistente con inquadramento di dati regionali nel contesto nazionale e internazionale che conferma quanto già riportato nella versione del DEFR in occasione del primo provvedimento di assestamento estivo 2021. La tendenza per certi versi ancora migliore di alcuni mesi fa si inserisce nella generale ripresa nazionale e internazionale con dati che per fortuna smentiscono le pessimistiche previsioni sulla tenuta del tessuto socio-economico regionale e le cassandre sentite spesso anche in quest’aula.
Tutta la drammaticità che appariva all’orizzonte solo un anno fa tutto sommato appare superata, anche se per certi settori più colpiti dalla improvvisa e forte crisi economica conseguente al diffondersi della pandemia e alle misure di contenimento della stessa occorre porre la dovuta attenzione e trovare ancora forme di sostegno e rilancio, perché la crisi lascia comunque in eredità un accentuarsi della fragilità in particolare nei campi delle piccole e piccolissime imprese di servizi.
Pertanto, se da un lato queste conferme di ripresa generale ci fanno guardare con più ottimismo al futuro per un ulteriore recupero e miglioramento della situazione economica delle imprese e di quella occupazionale, dall’altro dobbiamo essere consci che l’emergenza sanitaria da covid non è ancora del tutto sconfitta e tenuta sotto controllo per le note vicende e che di conseguenza il settore socio-sanitario avrà bisogno di molte risorse aggiuntive rispetto alla spesa storica e agli aumenti annuali contenuti delle legislature precedenti.
Il cosiddetto fabbisogno della sistema sanitario regionale sta raggiungendo livelli molto elevati sia a causa delle attività messe in campo per il contenimento della pandemia (seppur sostenuti da consistenti aiuti statali) ma anche a causa di maggiori costi non preventivati ascrivibili ad attività ordinarie come si evince dai pochi documenti messi a disposizione dalla giunta e di cui purtroppo non riusciamo a conoscere in modo approfondito cause e andamento anche diversificato tra i diversi territori e aziende sanitarie. Indubbiamente questa progressione della spesa sanitaria rappresenta un grosso problema di tenuta dei conti regionali, e di ciò dovrebbero preoccuparsi tutte le forze politiche regionali e non solo quelle di opposizione.
Sulla tenuta dei conti non basta certo a rassicurarci il fatto che lo Stato abbia garantito al Friuli Venezia Giulia ampie risorse con i suoi provvedimenti del 2020 e 2021 e recentemente con l’accordo tra il Governo e le regioni a statuto speciale che evidentemente si sono viste riconosciute ristori per aver scontato una mancanza di gettito su quadro generale delle entrate da compartecipazione.
Il passo importante del Governo Draghi garantirà alle regioni, tra cui la nostra, un quadro delle entrate più sicuro per il prossimo triennio e di ciò ne dovrebbe beneficiare l’intera comunità regionale.
I documenti di bilancio per il prossimo triennio non a caso evidenziano delle cifre di stanziamenti di tutto rispetto. Nonostante la difficoltà a confrontare spese “manovrabili” in anni diversi a causa dei cambiamenti dei criteri adottati dalla giunta, si può certamente affermare che dal 2015 non si vedevano stanziamenti così cospicui su quasi tutti i settori di spesa, tant’è che il previsionale 2022 già raggiunge l’attuale assestato dell’anno 2021.
La Giunta ha talmente tante risorse a disposizione che rischia una certa ubriacatura e una difficoltà perfino a spendere vista la diminuzione della capacità di effettiva spesa nel 2021 rispetto agli anni precedenti.
Pertanto, di fronte ad uno scenario in evoluzione e per certi versi instabile a causa dell’emergenza sanitaria, ci saremmo aspettati qualche nuova idea visto le ampie risorse a disposizione e meno provvedimenti a pioggia.
Da questo punto di vista si può dire che la Nota di Aggiornamento conferma le caratteristiche dei documenti che l’hanno preceduta:
– lodevole e puntuale il lavoro tecnico degli uffici;
– scarsa attenzione della politica e quindi, con qualche eccezione, non emergono significative innovazioni nella strategia e nelle conseguenti azioni;
– del resto anche quest’anno la maggior parte degli assessori non ha inteso riferirne nelle commissioni di merito considerando questo evidentemente un esercizio inutile.
E ancora: per l’ennesima volta non si coglie l’occasione, e questa affermazione riguarda sia il DEFR sia la manovra di bilancio, per aprire un confronto con le componenti più significative della comunità regionale, siano imprenditoriali o del mondo del lavoro oppure dell’università e della ricerca.
Il dialogo e il confronto di idee sono considerati un esercizio inutile da questa giunta e da questa maggioranza e questo rappresenta, per la qualità e l’adeguatezza delle azioni, un’occasione perduta. Non mancherà comunque qualche entusiastico peana di qualche esponente istituzionale delle categorie economiche, ma credetemi se vi accontentate di questo è poco.
Un’ultima considerazione la merita il PNRR a cui si fa ampiamente riferimento nel documento.
Leggendo il documento il Piano appare come un salvagente a cui aggrapparsi. Preferiremmo fosse piuttosto una sorta di linea guida a cui fare riferimento anche per poter accompagnare in modo adeguato gli enti locali che saranno i destinatari principali dei bandi già in corso di emanazione.
Le risorse già annunciate per il territorio regionale sono consistenti e pari a quasi 1,3 miliardi. Una cifra comunque piuttosto lontana da quell’ “elenco della spesa” della giunta di qualche mese fa, tra l’altro redatto senza tener conto del contributo delle forze politiche presenti in Consiglio regionale. Forse si poteva fare meglio individuando effettive priorità sulle quali poter discutere con il Governo.
Considerato comunque che molti stanziamenti andranno direttamente a Enti locali e agli Enti di decentramento regionale è sufficientemente chiaro che la giunta dovrebbe urgentemente reclutare una task force numericamente e qualitativamente adeguata per poter gestire le enormi risorse in arrivo e quelle che potrebbero essere concesse in futuro.
Inoltre ripetiamo che per la cosiddetta Ripartenza non basterà “mettere a terra” (per usare una locuzione che piace tanto a codesta giunta) risorse importanti da investire; serve soprattutto una maggior capacità di visione strategica che consenta poi di indirizzare le risorse verso gli obiettivi fondamentali. E su questo c’è ancora tanta strada da fare.

COSOLINI

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Roberto Cosolini

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