Arpa Fvg: Moretti-Iacop (Pd), direttore in pensione ma stipendiato, esposto alla Corte dei conti

Pubblicato il martedì 09 Nov 2021

09.11.21 «Seppur in pensione da giugno, fino a tutto settembre il direttore di Arpa Fvg ha percepito il compenso che, per legge, non gli spettava. Un fatto che la Regione, alla quale spetta la vigilanza sull’ente, ha riscontrato solo a inizio ottobre. Dopo la sostanziale conferma data dalla Giunta nella risposta a una nostra interrogazione, ma senza alcun ulteriore chiarimento, abbiamo segnalato il fatto alla Corte dei Conti, chiedendo alla stessa di verificare l’ipotesi di danno erariale alla Regione Fvg». Lo affermano il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Fvg, Diego Moretti e il consigliere regionale Franco Iacop (Pd) firmatari dell’esposto inviato alla Procura regionale della Corte dei Conti del Fvg per chiedere di verificare la sussistenza di un danno erariale in capo al direttore dell’Agenzia regionale di protezione dell’ambiente (Arpa) Fvg e all’assessore per la difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro per l’omessa attività di vigilanza e verifica di legittimità da parte di strutture e organi sottoposte al suo controllo. In occasione dell’ultima seduta del Consiglio regionale, Iacop presentò un’interrogazione attraverso la quale chiedeva quali fossero le azioni intraprese dall’Amministrazione regionale nei confronti della situazione del direttore generale di Arpa Fvg, in quiescenza dal primo giugno 2021, rispetto all’applicazione del DL 95/2012 “Decreto Madia”, che impedisce ai pensionati di percepire un compenso per il loro incarico pubblico.
«La risposta insoddisfacente data dall’assessore Scoccimarro ai primi di ottobre – ricordano Moretti e Iacop – confermò che il direttore generale di Arpa ha percepito fino a settembre un compenso che non gli spettava per legge e che la Regione stessa ne aveva preso atto solo da qualche settimana. Restano da chiarire, visto che l’assessore non ha detto nulla, in particolare tre questioni: quando Arpa ha comunicato l’avvenuto pensionamento del suo direttore generale, perché la Regione non è intervenuta prima e se sono stati richiesti in restituzione gli emolumenti indebitamente percepiti»

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Franco Iacop

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