14.07.22 «Dopo la notizia shock della sostanziale chiusura dello stabilimento Wärtsilä ora ci aspettiamo di capire se il sindaco Dipiazza vorrà finalmente chiamare a raccolta tutte le realtà cittadine per una risposta unitaria e capace di difendere i lavoratori e lo sviluppo del territorio. Spero che adesso si capisca meglio il senso dell’invito che gli ho rivolto qualche giorno fa – e che ribadisco oggi con ancora maggiore convinzione – a promuovere gli Stati Generali per Trieste 2040». Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale del Fvg, Francesco Russo (Pd) commentando la notizia della crisi dello stabilimento Wärtsilä di Bagnoli della Rosandra a Trieste, dove la proprietà ha comunicato la previsione di un taglio di 450 addetti.
«In un periodo di oggettiva crisi, che rischia di veder tornare Trieste una “no se pol city” è necessario, infatti, che chi governa la città chiami attorno a un tavolo maggioranza e opposizione, enti scientifici, economici e culturali, categorie e parti sociali per rilanciare insieme a Regione e Governo una visione di futuro che non sia solo un moltiplicarsi di propaganda ma che sia capace di attrarre investimenti e imprese».
Secondo Russo «la fuga della Wärtsilä è gravissima, infatti, non solo per l’evidente presa in giro da parte finlandese di tutta la politica locale e nazionale, ma perché rischia di segnare il definitivo venire meno del tessuto industriale triestino. Trieste che era già sotto il 10 per cento di presenza industriale in poco più di un mese ha visto aprirsi tre crisi – Flex, Principe, Wärtsilä – che coinvolgono almeno 1000 famiglie il cui futuro diventa ora a rischio. Oggi, allora, quando abbiamo capito che non è più tempo di “momenti magici”, abbiamo tutti quanti la responsabilità di un impegno condiviso. E quanto successo oggi a Bagnoli ce lo mette davanti senza sconti».
