Sociale: Fasiolo (Pd) povertà a livelli preoccupanti con Go in testa

Pubblicato il lunedì 08 Gen 2024

08.01.24. «Sono preoccupanti i dati emersi sulla situazione di povertà, in regione, con Gorizia in testa e altrettanto drammatici sono quelli della Caritas diocesana». Lo afferma la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) commentando il report dell’Ires Fvg sull’elaborazione dei dati Inps sulle dichiarazioni Isee delle famiglie del Fvg.

«Rattrista la prima posizione, non certo ambita, di Gorizia in testa, seguita da Trieste, Udine, in migliori condizioni la media reddituale di Pordenone. Sconcertano i dati della Diocesi emersi dall’intervista alla volontaria goriziana della Caritas: il numero di famiglie italiane che si rivolge alla Caritas supera il numero di stranieri (su 917 famiglie 526 italiane e 391 straniere, il 57,4 a fronte del 42,6). La lettura è di assoluta gravità, per la presenza di famiglie per lo più mononucleari, prive di rete parentale di sostegno, con difficoltà insuperabili nel pagamento delle bollette e nella soluzione al problema sfratti».

Perciò, sostiene Fasiolo «è a maggior ragione irricevibile la falcidia alle proposte del Partito democratico nella legge di Stabilità sul sostegno alle fasce deboli. Penso agli emendamenti presentati dal gruppo e bocciati senza ripensamento, come più finanziamenti per il diritto allo studio per gli studenti, il sostegno al disagio studentesco, l’abbattimento del caro affitti, il sostegno ulteriore alle famiglie, il potenziamento dei nidi, l’autonomia di vita per i disabili (ricordo la bocciatura del mio emendamento per l’incremento Fondo autonomia possibile)».

E ancora, continua, «c’è la situazione drammatica del sistema sanitario, a partire dalla proposta rigettata sul trasporto facile di tutti i malati richiedenti della regione ai luoghi di analisi e terapia. E ancora alle file d’attesa lunghissime, al “potenziamento” del privato a discapito del servizio pubblico, con conseguenti scelte dolorose e persino, fino a quasi il 10 per cento, di rinuncia alle cure. La crisi della medicina generale con le liste di attesa, dei consultori, delle chirurgie, della salute mentale parla da sé e non ha bisogno di commenti. Iniquità nell’iniquità – conclude infine Fasiolo – sta poi nella distribuzione dei servizi sanitari nelle aree regionali e l’emarginazione delle periferie, lasciate languire nel disagio. C’è di che interrogarsi sul presente e sul futuro, anche a breve termine».

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