Sanità: Cosolini (Pd), payback in Fvg, chiarire rischi su forniture e occupazione

Pubblicato il venerdì 14 Lug 2023

14.07.23 «L’allarme nazionale sul meccanismo di payback per una possibile interruzione delle forniture sanitarie riguarda anche la nostra regione. É necessario capire che dimensioni ha questo problema in Fvg, quali sono i riflessi sulla tenuta delle aziende fornitrici, sui livelli occupazionali e quali i rischi legati alla possibile interruzione di forniture indispensabili ai servizi sanitari». Lo afferma il consigliere regionale, Roberto Cosolini (Pd), primo firmatario della richiesta di audizione in terza commissione (sottoscritta dagli altri gruppi di opposizione),congiuntamente alla seconda, del presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, anche in veste di presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dell’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, del direttore generale dell’Arcs e delle associazioni di categoria economiche coinvolte nel meccanismo del Payback sui dispositivi medici.

«Il payback sanitario sui dispositivi medici è un meccanismo che impone alle imprese fornitrici di contribuire a pagare gli sforamenti dei tetti di spesa regionale dal 2015 in poi. Questo intervento di regolazione del mercato volto a contenere la spesa pubblica, rischia però di mettere in serie difficoltà le piccole e medie imprese che sarebbero chiamate a versare un importo pari a oltre 1/3 dei margini lordi e oltre il 60% degli utili prodotti nell’ultimo esercizio. Da quanto emerge da un recente rapporto Nomisma, 1.400 imprese e 190 mila posti di lavoro sarebbero a rischio in Italia a seguito della richiesta di payback e quindi è ipotizzabile un forte impatto anche nella nostra regione». Questo, conclude Cosolini, «si tradurrebbe innanzitutto nella perdita di posti lavoro e nella mancata fornitura di dispositivi indispensabili ai servizi sanitari. Il tema è preminentemente di competenza di Governo e Parlamento. È bene però approfondire dimensione e ricadute della situazione locale e quindi quali sono le intenzioni della Giunta e quali le procedure messe in atto dalle Aziende sanitarie per verificare il raggiungimento del tetto e darne tempestiva comunicazione ai fornitori».

Ne parlano

Roberto Cosolini

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