Sanità: Conficoni (Pd), carenza mmg a Montereale Valcellina, cittadini meritavano almeno una risposta alla petizione

Pubblicato il sabato 01 Lug 2023

30.06.23 «Seppur comprensibile la complessità e la vastità della grave carenza di medici, i cittadini non possono essere lasciati soli, senza spiegazioni. Gli oltre 800 residenti di Montereale Valcellina che hanno sottoscritto la petizione per la mancanza di medici nel loro territorio, avrebbe perlomeno dovuto ricevere una risposta dall’Asfo». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), componente della 3ª commissione Salute, che a margine della risposta all’interrogazione attraverso la quale chiedeva le ragioni della “mancata risposta da parte dell’Asfo alla petizione sulla carenza di medici di base nel Comune di Montereale Valcellina”.

«In accordo con il Comune sarebbe stato utile condividere la difficoltà attraverso un’assemblea pubblica, ma invece è stata scelta la strada del silenzio e della non condivisione delle problematiche. Preso atto di una situazione complessa e diffusa, è auspicabile e necessaria un’azione tra Regione e Governo per riuscire a migliorare la capacità di risposta» commenta Conficoni.

Incrociando la risposta alla interrogazione con i dati disponibili sul sito dell’Asfo, rende noto Conficoni, «risulta che negli ultimi anni il numero di medici è in forte calo. I 203 professionisti attivi nel 2018, con una media di 1.365 pazienti, sono scesi a 173 nel 2022, con in media 1.580 assistiti. Nello stesso periodo, infatti, vi sono state 77 cessazioni e 47 assegnazioni. Sono aumentati, parallelamente anche i posti vacanti: 26 nel 2020, di cui 22 già scoperti alla data di individuazione delle zone carenti, 28 nel 2021, 33 nel 2022 e 48 nel 2023, di cui 38 già scoperti alla data di approvazione dell’atto e 10 uscite in corso d’anno. In definitiva, nonostante il massimale sia stato aumentato da 1.500 a 1.800 pazienti, oggi manca il 18 per cento dei medici, con picchi superiori al 20% nei distretti del Sile e del Livenza, ci aspettiamo dunque che la Regione usi tutti gli strumenti a disposizione per sostenere un servizio fondamentale».

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